Il 18enne pachistano principale sospettato dell’attacco all’arma bianca che ha causato due feriti nei pressi dell’ex redazione di Charlie Hebdo a Parigi, si è “assunto la responsabilità” della sua azione, legandola alla ripubblicazione delle caricature di Maometto decisa dal giornale satirico in concomitanza con l’inizio del processo per l’attentato del 2015. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini.
Il ragazzo era arrivato in Francia tre anni fa come “minore non accompagnato”. Lo ha riferito BfmTv. Secondo Le Monde, nell’interrogatorio il giovane ha riconosciuto “una dimensione politica del suo gesto” anche se non parla bene né il francese né l’inglese. Ma in sostanza, aggiunge il quotidiano, il 18enne ha spiegato che il suo atto è stato deliberato e ponderato.
Il 18enne era stato fermato insieme a un’altra persona stesso nella mattina di ieri, 25 settembre. Il ragazzo aveva attaccato con un machete alcune persone nell’undicesimo arrondissement di Parigi – teatro, il 7 gennaio 2015, di una strage dove morirono 12 persone – ferendo due collaboratori della società di produzione di inchieste giornalistiche televisive Premières Lignes.(qui cosa sappiamo finora). Il secondo
La polizia ha perquisito due presunte abitazioni del 18enne autore dell’attacco alla periferia di Parigi, una a Cergy e l’altra a Pantin. Nella seconda sono stati fermate le cinque persone, nate tra il 1983 e secondo quanto trapelato di origine pachistana.
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