Solo qualche ora dopo la dichiarazione di Donald Trump, che prometteva “fuoco e furia come il mondo non ne ha mai visto” all’ennesima minaccia della Corea del Nord nei confronti degli Stati Uniti, Pyongyang ha fatto sapere mercoledì 9 agosto di star considerando l’ipotesi di un attacco missilistico contro l’isola di Guam, un territorio sotto il controllo statunitense.
La notizia è stata diffusa dai media statali nordcoreani, che riferiscono di un piano per il lancio di missili a medio-lungo raggio a Guam, dove si trovano strategici bombardieri statunitensi.
Cresce così la tensione tra i due paesi, che è aumentata negli ultimi mesi con frequenti lanci missilistici della Corea del Nord nel mar del Giappone e con l’annuncio da parte di Pyongyang di aver sviluppato una mini-testata atomica con la quale armare un vettore potenzialmente in grado di colpire il territorio statunitense.
Sabato 5 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità nuove pesanti sanzioni contro Pyongyang a causa delle ripetute minacce agli Usa. Ma la Corea del Nord ha detto di ritenere le sanzioni una “violenta violazione della nostra sovranità” e che gli Stati Uniti “pagheranno un prezzo” per questa decisione.
“La Corea del Nord farebbe meglio a non minacciare più gli Stati Uniti”, aveva detto Trump l’8 agosto, aggiungendo che Pyongyang sarebbe andata incontro “a fuoco e furia come il mondo non ne ha mai visti” se minaccerà ancora gli Stati Uniti.