L’Isis ha rivendicato la responsabilità di un attacco esplosivo
effettuato presso un posto di blocco nella città di El-Arish, nella penisola
egiziana del Sinai, che ha provocato la morte di almeno 13 agenti di polizia.
Secondo i militanti jihadisti, un attentatore suicida avrebbe
fatto esplodere un’auto uccidendo i membri delle forze dell’ordine, le cui
vittime sono ormai centinaia da quando il presidente Morsi è stato destituito
nel 2013.
Il ministero degli Interni egiziano ha dichiarato che
l’attacco ha colpito il posto di blocco di Safa, nel nord del Sinai, e testimoni
hanno riferito di aver udito una forte esplosione.
Le forze governative hanno successivamente ucciso cinque dei
militanti responsabili dell’attacco, secondo quanto riportato i funzionari.
In una dichiarazione su Twitter, il sedicente Stato Islamico
ha sostenuto che l’attacco è “parte di una serie di operazioni in risposta
all’umiliazione e alla perquisizione delle donne musulmane ai posti di
blocco”.
L’Isis ha anche dichiarato di essere responsabile del
bombardamento di un aereo di linea russo sopra al Sinai nel mese di ottobre,
che uccise tutte le 224 persone a bordo.