Le dichiarazioni del presidente dell’Iran Rouhani dopo l’attacco alle basi Usa in Iraq
“Gli Stati Uniti possono aver tagliato le mani del generale Soleimani, ma l’Iran risponderà tagliando le gambe agli Usa”: sono le prime dichiarazioni rilasciate dal presidente iraniano Hassan Rouhani dopo l’attacco alle basi americane in Iraq.
Prima di Rouhani, anche la Guida suprema iraniana Ali Khamenei ha parlato alla nazione affermando che “l’attacco alle truppe Usa è stato un successo”.
Khamenei, poi, ha reso omaggio al “martire” Soleimani e ha chiesto l’allontanamento dal Medio Oriente delle truppe Usa dopo “lo schiaffo in faccia” subito.
“Gli americani per la loro presenza nella regione e in qualsiasi altra parte del mondo hanno causato solo guerre, differenze, distruzioni” ha dichiarato Khamenei.
L’attacco dell’Iran nei confronti degli Usa ha avuto inizio alle ore 1,20 locali, la stessa ora in cui è stato ucciso il generale Soleimani (qui il suo profilo).
L’operazione, denominata “Soleimani martire”, è stata decisa dall’Iran proprio per vendicare la morte del generale, ucciso lo scorso 3 gennaio da un raid Usa.
“La feroce vendetta è iniziata”: con queste parole le forze iraniane ha rivendicato l’attacco alle basi Usa in Iraq.
Le prime dichiarazioni iraniane, citate dalla tv di stato, inoltre avevano parlato di “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad.
L’attacco, secondo fonti iraniane, avrebbe provocato oltre 80 morti e circa 200 feriti: numeri smentiti dagli Stati Uniti d’America che, attraverso una nota del Pentagono, hanno minimizzato gli attacchi iraniani.
Lo stesso Donald Trump sul suo profilo Twitter ha scritto: “Va tutto bene! Stiamo facendo ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo”.