Sabato 15 aprile, un’esplosione ha colpito un convoglio di autobus con a bordo dei civili evacuati dalle città assediate in Siria. I mezzi di trasporto presi di mira erano in attesa di entrare nella città siriana di Aleppo. Sono almeno 43 i morti, secondo quanto riferito dalle autorità locali citate dall’agenzia di stampa Afp.
Dalle prime ricostruzioni, si tratterebbe di un’autobomba esplosa a Rashideen, un quartiere controllato dai ribelli nella zona ovest della città di Aleppo. A bordo dei bus c’erano sfollati della città di Fuah e Kefraya, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. A quanto pare, a provocare l’esplosione è stato un attentatore suicida.
L’auto è esplosa nel quartiere controllato da gruppi ribelli dove si trovavano i bus che trasportano 5mila persone sgomberate nella giornata di venerdì 14 aprile dalle due località sotto il controllo delle forze governative fedeli al presidente Bashar al-Assad, nel nord ovest della Siria.
L’evacuazione è scattata dopo un accordo raggiunto fra il governo di Damasco e i ribelli. Nelle immagini diffuse dai media di stato siriani si vedono corpi a terra, mezzi incendiati e fumo nero.