In Sudafrica è esplosa una polemica dopo che un’organizzazione non governativa ha messo all’asta la possibilità di trascorrere una notte nella cella dove Nelson Mandela, ai tempi dell’Apartheid, rimase rinchiuso per 18 anni.
L’Ong che ha organizzato l’iniziativa si chiama Ceo SleepOut, un’associazione che si occupa di raccogliere fondi per i senzatetto.
Dopo lo scoppio delle polemiche e delle proteste, soprattutto via social network, Ceo SleepOut ha dovuto ritirare l’offerta dalla propria pagina Internet.
La base d’asta per trascorrere una notte nella storica cella “numero 7” che si trova sulla Robben Island, al largo di Città del Capo, era stata fissata a 250 mila dollari.
Per partecipare all’iniziativa si erano già fatti avanti alcuni facoltosi imprenditori, che avevano formulato le prime offerte.
A causa delle polemiche gli organizzatori hanno fatto sapere di aver rinviato l’asta, ma hanno ancora deciso se cancellarla, spiegando in ogni caso che non intendevano offendere la memoria del capo di stato sudafricano.
Dall’Ong hanno tuttavia sottolineato però che l’iniziativa avrebbe lo scopo di far calare tutti nei panni dei più poveri, provando l’esperienza di trascorrere una notte in uno spazio di 2,4 per 2,1 metri.
Il carcere dove fu rinchiuso Mandela, morto nel 2013, è stato trasformato in un museo, che ogni anno viene visitato da migliaia di persone.
Proprio la portavoce del museo di Robben Island, Morongoa Ramaboa, è rimasta scioccata quando è venuto a conoscenza dell’iniziativa.
Ramaboa ha dichiarato che la cella di Mandela, riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, non possa “essere messa nelle mani di chi ha interessi finanziari”.
Nonostante il movimento abbia sottolineato l’intenzione di riprendere l’asta e di portare avanti l’iniziativa, le autorità dell’isola a largo di Città del Capo hanno detto che tale progetto sarebbe”impossibile da realizzare”.