Le associazioni umanitarie hanno espresso sdegno per la decisione del sindaco di Calais, Natacha Bouchart, che ha firmato un divieto di radunarsi che potrebbe impedire la distribuzione dei pasti a migranti e rifugiati.
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Con un decreto pubblicato giovedì 2 marzo il governo locale ha dichiarato di temere che gli assembramenti in quella che veniva chiamata la “giunga” del campo migranti possano portare a un aumento delle tensioni etniche tra i gruppi rivali.
Il divieto non impedisce la distribuzione di cibo, ma sottolinea che è necessario “vietare tutti i raduni”. Secondo quanto scritto nel decreto, questi assembramenti avverrebbero dopo la distribuzione dei pasti ai migranti.
Alcuni gruppi per i diritti umanitari hanno criticato la decisione. “Si parla di persone giovani e bambini, non puoi privarli del cibo”, ha detto Gael Manzi, che lavora per l’associazione locale Utopia 56. Manzi ha dichiarato che Utopia 56 continuerà a distribuire i pasti, ma in un altro luogo di Calais.
Due associazioni locali hanno minacciato di ricorrere a vie legali per contrastare la direttiva del sindaco.
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