Assalto al Congresso Usa, Trump non si pente: “Mio discorso appropriato”
Donald Trump non si sente responsabile dell’assalto al Congresso Usa avvenuto lo scorso 6 gennaio (qui le foto e i video dell’attacco) e smentisce di aver aizzato i suoi sostenitori affermando che il suo discorso “era appropriato”. Il presidente uscente lo ha dichiarato ad Alamo, in Texas, dove, nella giornata di martedì 13 gennaio, si è recato per vedere i progressi del muro anti-migranti da lui fortemente voluto.
Davanti ai suoi sostenitori, infatti, il tycoon ha detto di non sentirsi responsabile anche perché, a suo dire, “I miei commenti sono stati del tutto appropriati”.
Trump ha anche aggiunto di essere contrario alla violenza e che il problema dell’America, semmai, sono state le dimostrazioni a favore degli afroamericani dello scorso anno.
Il repubblicano ha anche commentato la nuova richiesta di impeachment da parte dei democratici definendolo “ridicolo” e accusando i democratici di provocare una “rabbia enorme” tra i suoi sostenitori.
Parlando del muro anti-migranti, Trump lo ha definito uno “straordinario successo” che “sta fermando l’ingresso di fiumi di droga e un sacco di immigrati clandestini”.
In realtà, come sottolinea La Stampa, le cose non sono propriamente così. Negli ultimi 4 anni, infatti, sono state costruite 452 miglia di muro, ma solo 12 di queste sono effettivamente nuove. Il resto, infatti, esisteva già ed è stato rinforzato con una barriera alta nove metri.
Il muro voluto da Trump è costato 15 miliardi di dollari, provenienti in gran parte dal bilancio del Pentagono con il Congresso che ha stanziato solo 4,5 miliardi per il progetto, che, ovviamente, non è stato pagato dal Messico, così come aveva promesso dal presidente.
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