Assad si ricandida a presidente della Siria alle elezioni di maggio
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del prossimo 26 maggio, a dieci anni dall’inizio della guerra civile costata la vita a quasi 400.000 persone. Si tratta del secondo voto tenuto nel paese dall’inizio della guerra, nata dalle proteste contro il presidente in carica dal 2000 e succeduto al padre Hafez che già aveva governato la Siria per tre decenni. La candidatura è stata annunciata dal presidente del parlamento Hammuda Sabbagh, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale siriana Sana.
Nel 2014 Assad era stato riconfermato al suo terzo mandato con l’88 percento delle preferenze in un voto considerato non democratico dagli osservatori internazionali. A sfidarlo, per la prima volta da decenni, erano stati due candidati non appartenenti alla famiglia Assad, anche se poco noti agli elettori. Il voto era stato tenuto in momento di forte incertezze per il regime, che aveva perso il controllo di larga parte del territorio del paese dopo l’escalation seguita alla repressione violenta delle proteste della primavera araba.
Un anno dopo quelle elezioni, l’intervento della Russia ha consentito ad Assad di riconquistare gradualmente il territorio, confinando le forze ribelli e islamiste nella provincia nordoccidentale di Idlib, con il sostegno anche dell’Iran.
Esclusi gli oppositori all’estero
Da lunedì 19 aprile, giorno dell’apertura delle registrazioni, già altre cinque persone, tra cui un imprenditore, un avvocato e un ex parlamentare, hanno presentato all’Alta corte costituzionale la propria candidatura, per la quale è necessario il sostegno di 35 membri su 250 del parlamento siriano. Inoltre, secondo la legge elettorale, è necessario al momento della presentazione della candidatura, aver vissuto in Siria in maniera continuativa per un periodo di 10 anni. Una misura che esclude automaticamente i membri dell’opposizione costretti all’esilio.
Secondo la costituzione approvata nel 2012, il presidente della Siria può ricoprire al massimo due mandati da sette anni, a eccezione del vincitore uscito dalle elezioni del 2014.
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