Ha scoperto di condividere con i suoi figli non soltanto il DNA ma anche la loro specifica mutazione genetica. La creator di TikTok Ashley Zambelli, 23 anni, ha saputo che non soltanto avrebbe avuto un terzo figlio con la trisomia 21, nota come sindrome di Down, ma che lei stessa è positiva alla mutazione.
In una serie di video pubblicati sul suo account TikTok, Ashley ha condiviso lo choc della scoperta: «Il mio genetista mi ha scioccata: sto per avere un bambino con la trisomia 21 per la terza volta!».
Ashley ha raccontato di avere tre figlie, due delle quali positive alla trisomia 21. Prima dell’ultima arrivata, Katherine, aveva subito la perdita di un terzo bambino durante una gravidanza, ed era risultato anch’egli positivo alla mutazione.
Zambelli ha raccontato che è stata la sua ginecologa a suggerirle di sottoporsi al test, dicendole che è “piuttosto raro” concepire un bambino con sindrome di Down per 3 volte.
A People Ashley Zambelli ha ammesso che scoprire di aspettare il terzo figlio con sindrome di Down, è stato “uno shock per tutti”, all’inizio. La ragazza ha spiegato che non è raro concepire uno o due bambini con la trisomia 21, perché “la sindrome è causata solitamente da una separazione casualmente fallita dei cromosomi durante la mitosi. Ma averne più di uno o due? Potrebbe non trattarsi di un fatto casuale”, ha detto.
La ragazza si è detta emozionata nel vedere come le sue figlie cresceranno insieme, le due figlie con la trisomia 21 insieme all’unica figlia che non è risultata positiva alla sindrome, perché c’è “qualcosa di speciale” nell’avere fratelli o sorelle con la sindrome di Down.
Quando lei stessa ha ricevuto la diagnosi, Zambelli ha ammesso di essere stata felice: “Ho sempre avuto alcune complicazioni nella vita che non avevano mai senso per i medici, ma adesso sì”.
La 23enne si sta ora impegnando a creare una piattaforma per l’educazione e la sensibilizzazione sulla mutazione genetica della trisomia 21 tramite i suoi social, per abbattere quegli stigma che purtroppo ancora esistono attorno alla sindrome di Down. “Tutto quello che posso fare è presentare i fatti, continuare a diffondere consapevolezza e sperare di vedere un cambiamento”, ha dichiarato Zambelli.