Era agli arresti domiciliari a Milano in attesa di essere estradato negli Stati Uniti per “violazione dell’embargo” nei confronti del Venezuela in una vicenda di contrabbando di petrolio verso Cina e Russia e una presunta “frode bancaria”: Artyom Uss, l’uomo d’affari russo figlio del governatore di Krasnojarsk Alexander Uss evaso lo scorso 22 marzo, è riapparso in patria.
“Sono in Russia – ha detto all’agenzia di Stato Ria Novosti – la Corte italiana, sulla cui imparzialità all’inizio contavo, ha dimostrato la sua chiara faziosità politica. Sfortunatamente, è anche pronta a piegarsi sotto la pressione delle autorità americane”. Il Ministero degli Interni russo ha revocato il mandato di arresto che pendeva sulla sua testa, come ha riferito all’agenzia Interfax il suo avvocato Alexei Tikhomirov.
“Artyom Alexandrovich Uss si trova a Mosca – spiega il legale – e oggi si è presentato spontaneamente al Dipartimento Investigativo del Ministero degli Interni russo. Ha fornito risposte dettagliate alle domande che gli sono state poste sul suo caso. Sulla base dei risultati di questo interrogatorio, le misure di restrizione di Artyom Alexandrovich sono state modificate in restrizioni di viaggio”.
Il Tribunale di Mosca aveva convalidato nei suoi confronti un mandato d’arresto lo scorso dicembre dopo averlo dichiarato ricercato a livello internazionale: era stato incriminato in contumacia per riciclaggio di denaro o altri beni acquisiti illegalmente da altre persone come parte di un gruppo organizzato. Appena lo scorso 21 marzo la Corte d’appello di Milano aveva confermato la sua estradizione negli Stati Uniti.