Arriva lo smartphone socialista: realizzato interamente a Cuba (incluso il sistema operativo)
A Cuba presto sarà messo in vendita uno smartphone interamente prodotto nel paese socialista, dotato anche di un sistema operativo cubano. L’Azienda industriale per l’informatica, le comunicazioni e l’elettronica (Gedeme), che si definisce un’impresa statale “socialista”, ha dichiarato che saranno nei prossimi giorni saranno commercializzati i primi 6.000 dispositivi del nuovo cellulare nazionale, quasi allo stadio finale di sviluppo.
Lo smartphone, che sarà venduto tramite nei negozi dell’Azienda di telecomunicazioni di Cuba (Etecsa), inzialmente userà il sistema operativo Android, il più usato al mondo. Successivamente Gedeme intende invece adottare una versione aggiornata di NovaDroid, software sviluppato nel 2013 dall’Università di Scienze informatiche (UCI) di Cuba e utilizzato anche nei tablet già prodotti da Gedeme.
Questo è stato concepito come “un sistema operativo fatto dai cubani, e per i cubani, che si concentra sulle esigenze e sulle condizioni tecnologiche del paese e, allo stesso tempo, è sicuro, perché essendo open source, privo di backdoor, aumenta i livelli di sicurezza delle istituzioni nazionali”, ha detto Yurisbel Vega Ortiz, direttrice del Centro per il software libero dell’UCI, al quotidiano governativo Granma. Vega Ortiz ha detto che il centro che dirige continuerà a fornire il proprio sistema operativo “per computer, laptop, tablet e telefoni cellulari prodotti nel paese”.
“Sono molto contento della sovranità tecnologica, ma abbiamo già avuto terribili precedenti con i tablet, dove le prestazioni hardware erano terribili e la compatibilità software non era delle migliori”, il commento di uno dei lettori di Granma, mentre altri chiedono che il telefono sia venduto in valuta nazionale e non in dollari, aggiungendo che “I telefoni sono diventati più di un lusso, una necessità”.
Negli ultimi mesi ha anche fatto discutere il tentativo di Cuba di vaccinare la propria popolazione contro Covid-19 con vaccini sviluppati interamente nel paese. Attualmente due vaccini stanno completando la terza fase di sperimentazione, che il governo intende usare per arrivare a vaccinare il 70 percento della popolazione entro agosto.