Mercoledì 16 agosto, la polizia portoghese ha dichiarato di aver arrestato 61 sospetti piromani dall’inizio dell’anno. Gli incendi nel paese iberico sono in aumento e le cifre mostrano che il bilancio delle vittime nel 2017 è stato il più grave dal 2003.
Secondo i funzionari della protezione civile locale, gli incendi di quest’anno, in Portogallo, oltre ad aver ucciso più di 60 persone e ad averne ferito centinaia, hanno distrutto 141mila ettari di boschi e terreni.
Un risultato tre volte superiore alla media dell’ultimo decennio. “Le eccezionali condizioni di calore e siccità, accompagnate da forti venti, hanno contribuito alla propagazione delle fiamme”, ha detto all’agenzia di stampa statunitense Associated Press, Rui Esteves, a capo della protezione civile portoghese.
I vigili del fuoco hanno dovuto affrontare più di 10mila incendi nel solo 2017, duemila e cinquecento in più rispetto allo stesso periodo del 2016.
Anche se non è stato ancora raggiunto il record di 426mila ettari distrutti nel 2003, gli incendi del 2017 hanno causato più vittime.
Le fiamme divampate a metà giugno vicino Pedrogao Grande, nel centro del paese, hanno ucciso almeno 64 persone e ne hanno ferite oltre 250. Alcuni delle vittime sono state sorprese dall’incendio mentre si trovavano nelle proprie auto e non hanno potuto fuggire dalle fiamme.
Un’altra ondata di incendi tra luglio e agosto ha ferito almeno 74 persone, sei delle quali in modo grave, costringendo i servizi di emergenza del Portogallo a chiedere l’aiuto della comunità internazionale.
Al momento quasi 700 vigili del fuoco, 200 mezzi di soccorso e una dozzina di Canadair stanno cercando di spegnere due grandi incendi che bruciano nelle regioni centrali di Santarem e Castelo Branco.