Michael Steven Sandford, un uomo di nazionalità britannica di 20 anni, è stato arrestato perché avrebbe tentato di sparare al candidato repubblicano alla Casa bianca, Donald Trump, durante un comizio a Las Vegas, con una pistola rubata a un agente di polizia.
Sandford, tenuto in custodia in un hotel di Las Vegas, ha dichiarato che stava pianificando di uccidere Trump da più di un anno, ma che si sarebbe deciso a farlo solo dopo aver acquisito la necessaria fiducia per tentare il folle gesto. Ha aggiunto di essere consapevole che, qualora fosse riuscito a sparare uno o due colpi, sarebbe andato incontro a morte certa a causa degli spari della polizia.
Il giovane britannico era riuscito a impadronirsi dell’arma dell’agente con la scusa di avvicinarsi per chiedere un autografo al magnate newyorkese.
Secondo fonti di stampa locali, Sandford si trova negli Stati Uniti da più di un anno e mezzo, è disoccupato e vive nella sua macchina. Un difensore civico federale ha anche sottolineato che Stanford soffre di autismo e che ha più volte tentato il suicidio.
Nonostante non si sia mai arrivati a un tentato omicidio, non è la prima volta che si scatenano violenze durante i comizi di Trump, il quale ha intanto licenziato il responsabile della sua campagna elettorale, Corey Lewandowski, in seguito agli ultimi sondaggi che lo danno in netto svantaggio nei confronti della sfidante democratica Hillary Clinton.