Il 9 novembre la Corte Suprema di Madrid ha confermato l’arresto preventivo per la presidente del parlamento catalano Carme Forcadell che ha trascorso una notte in carcere.
La decisione è stata presa dal gip Pablo Llarrena al termine di una giornata di interrogatori dei membri della presidenza dell’assemblea locale. La cauzione stabilita per la Focadell ammonta a 150mila euro.
La presidente del parlamento catalano è accusata di ribellione e sedizione per il ruolo svolto a sostegno del referendum sull’indipendenza della Catalogna il primo ottobre 2017, ora rischia fino a 30 anni di carcere per aver posto ai voti risoluzione sull’indipendenza.
Per gli altri quattro parlamentari catalanti accusati insieme a Focadell le sentenze sono state differenti: Lluis Corominas, Lluis Guino, Anna Simo e Ramona Barrufet dovranno pagare una cauzione di 25mila euro entro una settimana per evitare il carcere, mentre un altro deputato, non sovranista, è stato lasciato in libertà.
Al momento in carcere ci sono anche il vicepresidente catalano Oriol Jinqueras e sette membri del governo destituito.
“Carme Forcadell trascorrerà la notte in prigione per avere permesso il dibattito democratico. Per avere consentito di parlare e di votare! Questa à la democrazia spagnola”, ha commentato su Twitter l’ex presidente catalano Carles Puigdemont.
Puigdemont si trova ancora in esilio volontario in Belgio, dove si è recato dopo che il governo spagnolo ha sciolto l’autorità regionale catalana, indicendo elezioni per dicembre, e la procura ha emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti. Con lui ci sono anche quattro ex ministri dell’ex governo catalano.
Su di lui pesa un ordine di arresto spagnolo con richiesta di estradizione