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    L’Isis sta usando armi chimiche in Siria e Iraq

    L'esercito dello Stato Islamico avrebbe utilizzato polvere di iprite, un gas a cui si ricorre spesso nelle guerre chimiche, in almeno quattro attacchi

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 11 Set. 2015 alle 11:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:57

    L’esercito dello Stato Islamico starebbe facendo uso di armi chimiche in Siria e Iraq, secondo quanto racconta un ufficiale dell’esercito statunitense all’emittente britannica Bbc.

    Sarebbero stati almeno quattro gli attacchi condotti con questo tipo di munizioni in entrambi i territori.

    Le forze statunitensi hanno cominciato a indagare sull’uso di queste armi insieme alle Nazioni Unite anche grazie ai report dei militanti curdi che da mesi denunciavano l’uso di gas chimici da parte dello Stato Islamico.

    L’Isis starebbe utilizzando in particolare l’iprite, un gas soprannominato “gas mostarda” per via del suo caratteristico odore. Questo agente sarebbe stato aggiunto ai proiettili tradizionali e sprigionato sotto forma di polvere. Le persone esposte all’iprite vengono ricoperte di bolle e vesciche nei luoghi in cui le polveri vengono a contatto con la pelle.

    Le forze dell’intelligence sostengono che le armi non siano state vendute all’esercito dello Stato Islamico da qualche potenza estera, ma autoprodotte in centri di ricerca appositamente creati dall’organizzazione. L’Isis starebbe inoltre lavorando autonomamente per migliorarne l’efficacia.

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