Trattate e distrutte in mare: questa potrebbe essere la fine delle armi chimiche siriane, dopo che il presidente Bashar al-Assad ha acconsentito a liberarsene sotto minaccia degli Stati Uniti.
Fonti vicine alle discussioni per l’eliminazione dell’arsenale tossico hanno rivelato a Reuters, l’agenzia di stampa britannica, che si sta studiando un piano per gettare le armi in mare.
Niente è ancora certo, però. “L’unica cosa che sappiamo in questo momento”, ha detto un funzionario dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche a Reuters, “è che è tecnicamente possibile”.
Non si tratterebbe, comunque, del primo caso di distruzione in mare di armi chimiche. Diversi anni fa, infatti, il Giappone ha distrutto in questo modo centinaia di bombe chimiche. Secondo lo specialista indipendente Ralf Trapp, inoltre, un procedimento del genere non differirebbe molto da quello messo in atto dagli Stati Uniti negli anni ’90, quando è stato distrutto gran parte dell’arsenale chimico americano in un atollo del Pacifico.