Il principe ereditario dell’Arabia Saudita ha lanciato un importante progetto per costruire il primo reattore per la ricerca nucleare nel regno, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa saudita.
Mohammed Bin Salman ha lanciato sette progetti strategici che puntano su energie rinnovabili, energia atomica, dissalazione dell’acqua, medicina genetica e industria durante la visita alla Città del re Abdulaziz per la scienza e la tecnologia, il 6 novembre 2018.
I due progetti più significativi comprendono la costruzione di un reattore per la ricerca nucleare e un centro per lo sviluppo di strutture aeronautiche.
A marzo, il principe aveva già annunciato l’intenzione di sviluppare armi nucleari nel caso in cui l’Iran avesse continuato su quella stessa strada.
“L’Iran sta sviluppando una bomba nucleare, senza alcun dubbio”, aveva detto in un’intervista all’emittente televisiva statunitense il principe.
L’anno scorso, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno avanzato delle proposte per la costruzione di due reattori nucleari: l’obiettivo è diversificare l’approvvigionamento energetico del paese.
Il principe ha intenzione di costruire un reattore da 17,6 gigawatt (GW) entro il 2032, secondo quanto riferito dal King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy Center (KA-CARE).
Nel 2015, l’obiettivo è stato spostato al 2040 e il KA-CARE ha annunciato diverse proposte per la costruzione di un reattore da 2,9 GWe di capacità nucleare presentate da Corea del Sud, Cina, Russia e Giappone.
Secondo l’agenzia di stampa Reuters, l’Arabia Saudita mira a ridurre la quantità di petrolio grezzo che produce ogni anno e diversificare la propria economia e le fonti energetiche.
Se il regno procedesse effettivamente con il piano, sarebbe il secondo Stato del Golfo a lanciare un progetto di energia nucleare dopo gli Emirati Arabi Uniti, impegnati nella costruzione di sei reattori nucleari in Corea del Sud.
Il nucleare iraniano – Il principe Salman ha giustificato il progetto di costruzione dei reattori nucleari come risposta alla minaccia dell’Iran, accusato in primis dagli Stati Uniti di aver violato i termini dell’accorso siglato nel 2015.
L’intesa raggiunta dall’allora Amministrazione Obama è stata fortemente criticata da Israele e Arabia Saudita, i primi a sostenere la decisione di Trump di abbandonare l’accordo e ripristinare le sanzioni contro Teheran.