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    Oltre 122 scienziati scrivono a Johnson: “Non sospendere le restrizioni, esperimento pericoloso”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 8 Lug. 2021 alle 15:50

    Il Covid e le sue varianti fanno paura e non sono semplici cittadini a esprimere i timori, questa volta sono scienziati e medici che rivolgono un appello direttamente al governo britannico: “Siamo convinti che il governo stia intraprendendo un esperimento pericoloso e immorale e lo invitiamo a sospendere i piani per abbandonare le restrizioni il 19 luglio 2021″, si legge sulla lettera pubblicata da 122 scienziati sull’autorevole rivista Lancet, nella quale chiedono a Boris Johnson di rivedere il suo piano già annunciato di riaperture, alla luce dell’avanzata della variante Delta, che nel Regno Unito sta causando picchi di contagi (solo ieri oltre 30mila).

    Il “pericolo” maggiore al momento è rappresentato dalle partite degli europei che si stanno svolgendo a Wembley: l’ultima gara di domenica 11 luglio che come le due partite precedenti vedrà lo stadio con 60mila tifosi, pieno al 75%, e non rassicura – di fronte alle varianti – il pensiero che il il 90% della popolazione over 16 della Gran Bretagna risulti avere sviluppati anticorpi contro Sars-Cov-2.

    L’appello degli scienziati, scrive Cnn, ha finora raccolto una valanga di firme di professionisti sanitari, arrivando a 4200. Il piano delle riaperture, che verrà definitivamente confermato lunedì 12 luglio, per gli esperti è “un esperimento pericoloso, illogico e anti etico”, e vista l’attuale diffusione della variante Delta può “fornire terreno fertile all’emergere di nuove varianti resistenti ai vaccini”.

    “Il governo – scrivono gli esperti – dovrebbe ritardare la completa riapertura fino a quando a tutti, compresi gli adolescenti, non sarà stata offerta la vaccinazione e e fino a quando non saranno state messe in atto misure nelle scuole come un’adeguata ventilazione e il distanziamento. Fino ad allora, le misure di sanità pubblica devono includere quelle richieste dall’Oms (mascherina da indossare negli spazi chiusi, anche per i vaccinati)”.

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