La città di Amsterdam sta pensando di attuare delle misure drastiche per mettere un freno all’assedio di turisti che affollano la capitale dei Paesi Bassi.
La scelta da parte dell’amministrazione cittadina riflette l’insoddisfazione di molti residenti che ritengono che il centro storico della città sia stato travolto dal turismo di massa.
Per molti anni, la gran parte della cittadinanza ha tollerato i milioni di ragazzi che affollavano i vicoli e i canali per entrare nelle celebri “vetrine” e per l’erba legale, perché la loro presenza creava posti di lavoro rinforzando l’economia.
“Ma adesso sono davvero troppi, al punto da stravolgere la vita di noi residenti. Le autorità devono ora intervenire, prima che sia troppo tardi”, ha detto Floris van de Groot, ex assessore socialdemocratico ai trasporti di Amsterdam.
Il piano che verrà messo in campo si chiama Balance to the City, all’interno del quale si legge: “I lati positivi del turismo, come l’occupazione e le entrate delle città, sono sempre più oscurati dalle conseguenze negative”. In particolare la spazzatura e l’inquinamento acustico.
Il nuovo regolamento cittadino afferma: “Amsterdam è una città in cui vivere e lavorare, solo in un secondo momento è una destinazione turistica”.
I punti principali del programma prevedono la riduzione delle “beer bike”, mezzi di trasporto per più persone che permettono di bere birra mentre si pedala, una stretta sul consumo di alcol nelle barche che navigano i canali e una limitazione del numero di AirBnB che stanno facendo schizzare il prezzo delle case.
“Sono molto felice che la città stia finalmente entrando in azione, perché i residenti lo chiedono da molto tempo”, ha detto Bert Nap membro del comitato di quartiere dell’Oude Binnenstad, nel centro storico.
“Quello che mi preoccupa è che questo pacchetto di misure è così drastico che ci saranno molte cause legali e resistenza politica, che costeranno molto tempo”, ha però aggiunto Nap.
Il problema del turismo di massa ad Amsterdam è di origine sia quantitativa sia qualitativa.
Con una popolazione di circa 800mila abitanti, la città si aspetta di “accogliere” ben 18 milioni di turisti nel 2018, con un aumento del 20 per cento rispetto ai livelli raggiunti nel 2016.
La gran parte di questi visitatori, inoltre, sono attratti soprattutto dalla semplicità con cui si può acquistare cannabis legalmente o dalla presenza del Red Light District, la famosa zona a luci rosse.
A poco, infatti, sono servite le campagne pubblicitarie che campeggiano sui canali della città, che invitano i turisti a visitare la casa di Anna Frank e i musei con le opere di Van Gogh e Rembrandt.
Secondo l’NVM, l’associazione nazionale immobiliare olandese, il prezzo di un appartamento di medie dimensioni nella capitale olandese è aumentato nel 2017 di circa il 12 per cento rispetto all’anno precedente.
Responsabili principali di questo aumento dei prezzi sono, da una parte, come detto, l’aumento costante del numero di turisti e dall’altra l’abbandono della città da parte dei suoi residenti che preferiscono lasciare le loro abitazioni in centro per metterle in affitto.
Nel 2008 l’amministrazione comunale aveva ridotto di un terzo la superficie del quartiere a luci rosse, più per un progetto legato a una redditizia operazione immobiliare che per limitare il fenomeno dello sfruttamento sessuale delle ragazze che vi lavorano.
Tre anni più tardi, invece, era stata lanciata una campagna che aveva lo scopo di chiudere i coffee-shop situati nei pressi delle scuole, che in realtà erano molto pochi.
In tutti i casi, queste operazioni sembrano non aver frenato l’ondata di turismo becero che affolla Amsterdam.