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    Un infermiere si è dato fuoco davanti Kensington Palace dopo essere stato licenziato

    Aveva premi e riconoscimenti per la sua carriera. Dopo essere entrato in depressione a aver perso il lavoro, ha deciso di immolarsi in segno di protesta

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Feb. 2016 alle 11:28 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:19

    Amin Abdullah, 41 anni, era un infermiere modello. Lavorava presso il Charing Cross Hospital di Londra. Mercoledì 17 febbraio, l’uomo si è dato fuoco dopo essere stato licenziato. Amin si è cosparso di benzina fuori da Kensington Palace, due giorni prima che gli venisse notificata ufficialmente la lettera di licenziamento. 

    Durante la sua carriera accademica e professionale, Amin Abdullah, si era distinto per i numerosi riconoscimenti ed encomi ricevuti. L’uomo aveva vinto il premio Hanna Evans per gli studenti più meritevoli che si erano distinti nel corso di infermieristica presso la New University di Buckinghamshire. 

    Il 21 dicembre Amin Abdullah si era visto recapitare l’avviso di licenziamento per aver firmato una petizione a sostegno di un suo collega. Altre 17 persone avevano sottoscritto la petizione, ma l’unico a perdere il posto di lavoro era stato lui. 

    L’uomo aveva deciso di firmare per salvare il posto di lavoro di un suo collega, accusato ingiustamente da un paziente. Ma Amin era andato oltre, scrivendo una lettera considerata audace dove si mostrava abbastanza critico verso alcuni atteggiamenti del paziente, e inviando una mail della stessa natura a un altro impiegato dell’ospedale. 

    Quattro giorni prima di Natale, è arrivata la cattiva notizia. Abdullah era stato mandato via per essersi esposto troppo. Il vice direttore della divisione di infermieristica dell’ospedale dove l’uomo lavorava, William Gage, ha definito la sua condotta “uno stupido errore”, ma ha confermato il suo licenziamento. 

    La perdita del lavoro aveva provocato in lui un senso di vuoto, spingendolo nella spirale della depressione. Per questa ragione, Amin era stato ricoverato presso la struttura ospedaliera specializzata nel trattamento dei disturbi mentali di Saint Charles, a ovest di Londra. 

    Due giorni prima dell’udienza, gli operatori sanitari della struttura che lo aveva in cura, hanno concesso all’uomo di uscire per acquistare dei vestiti nuovi per l’incontro in programma. Ma Amin Abdullah non ha più fatto ritorno. 

    Il giovane uomo si è cosparso di benzina fuori dalla residenza reale di Kensington Palace e si è dato fuoco. I soccorsi sono arrivati immediatamente, ma per lui non c’è stato nulla da fare. I paramedici si sono limitati a spegnere le fiamme che avvolgevano il suo corpo. 

    “Amin era un uomo brillante, timido, gentile. Ha vissuto per questo lavoro, ed era così fiero della sua posizione professionale, essendo cresciuto in un orfanotrofio”, ha raccontato Terry Skitmore, il suo compagno da dodici anni. 

    Il giovane infermiere era cresciuto in un orfanotrofio a Kuala Lumpur, in Malesia, e si era trasferito nel Regno Unito nel 2002, per poi diventare cittadino britannico. 

    Un portavoce della struttura ospedaliera per il trattamento dei disturbi mentali ha dichiarato: “Siamo rattristati nell’apprendere della morte del signor Abdullah e vorremmo fare le nostre condoglianze alla famiglia e agli amici in questo momento difficile. Ci impegneremo a fare chiarezza sulla sua morte”. 

    Secondo l’organizzazione Mental Health Foundation, ogni anno nel Regno Unito sono 70 milioni i giorni di lavoro persi a causa di malattie mentali, tra cui l’ansia, la depressione e le patologie correlate allo stress. Ciò significa che la malattia mentale è la principale causa di assenza dal posto di lavoro. 

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