Una famiglia diventa vegana, gli amici li evitano
Tutta la famiglia diventa vegana, e gli amici e i parenti li evitano per strada.
Due anni fa Jaqui, suo marito Ryan e i loro 3 figli, originari della Cornovaglia, si sono convertiti a una dieta basata esclusivamente su derivati vegetali. Da lì la decisione di informare anche i loro amici attraverso i social network. Ma l’effetto che hanno ottenuto è stato decisamente inaspettato.
La famiglia è diventata un fantasma per la società, e si è vista attribuire l’etichetta di “pazzi” e “manipolatori”.
“Dopo aver visto un documentario che spiegava la realtà nascosta dietro ai prodotti caseari, ho deciso che non volevo avere nulla a che fare con quell’orrore”. Ha spiegato Jaqui, la mamma che ha portato tutta la famiglia a basare la propria dieta su alimenti di origine vegetale.
Dopo la sua decisione, anche altri membri della famiglia hanno scelto di seguire il suo esempio, dando il via a una una campagna di informazione tra conoscenti e compagni di scuola. Ma questo gli è costato caro in termini di amicizie e rapporti sociali, e qualcuno è arrivato addirittura a fingere di non conoscerli per strada.
Per primo Skipp, il secondogenito quattordicenne, ha scelto di abbandonare la carne e tutti i prodotti derivati dagli animali. Subito dopo lo hanno seguito il papà, Ryan, e la la figlia maggiore Skye.
La famiglia continua a essere vegana, anche se gli amici li evitano.
I due genitori hanno spiegato che i figli hanno preso la decisione autonomamente, dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie per capire da soli. Anche il più piccolo dei tre figli, Cadan, di soli 5 anni: “Ha capito quello che gli animali affrontano e ha preso la decisione da solo”.
Uno degli obiettivi di Jaqui è proprio quello di informare le altre persone sull’importanza di essere vegani: “Ho studiato nutrizione perché volevo sapere cosa accadesse al cibo che mangio”. Sono tante però le persone che pensano che i vegani siano dei “militanti” o addirittura dei “pazzi”.
“Postare sui social era la cosa più potente che potessi fare”, racconta Jaqui in un’intervista.
“Amici e parenti sostenevano che dovessi tacere riguardo a questi argomenti. In tanti mi dicevano che Facebook non è fatto per pubblicare le foto di animali morti”.