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    L’attivista più longeva d’America

    La storia di Amelia Boynton Robinson, icona della lotta per i diritti civili che marciò al fianco di Martin Luther King

    Di Sabika Shah Povia
    Pubblicato il 27 Feb. 2015 alle 17:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:08

    Era il 7 marzo 1965. Amelia Boynton Robinson marciava al fianco di circa 600 manifestanti pacifici per richiedere il diritto di voto per gli oltre 15mila neri di Selma, nello stato americano dell’Alabama.

    I manifestanti furono aggrediti dalla polizia americana, che fece uso di gas lacrimogeni per disperdere la folla. Vennero picchiati a sangue con mazze, fruste e tubi di gomma rivestiti di filo spinato.

    Questa giornata è passata alla storia come Bloody Sunday, la domenica di sangue, e la foto che ritrae Amelia che giace a terra, brutalmente picchiata e priva di sensi, è diventata quel giorno il simbolo della lotta per i diritti civili dei neri in tutto il mondo.

    Oggi Amelia ha 103 anni ed è l’attivista per i diritti civili più anziana degli Stati Uniti. Seduta su una sedia a rotelle, continua a lottare per i diritti civili degli afroamericani.

    “Io guardo il nostro presidente e vedo la quantità di odio che fuoriesce dalla mente di molte persone semplicemente a causa del colore della sua pelle”, ha detto la scorsa settimana in occasione del premio Mandela attribuitole da Cinema for Peace, un’iniziativa internazionale volta a promuovere la pace e la fratellanza attraverso il cinema.

    Amelia si è recata a Los Angeles in tempo per la cerimonia degli Oscar, dove Selma, la pellicola che racconta la storia di quei tre mesi turbolenti del 1965 di cui lei stessa è stata protagonista insieme a Martin Luther King, è stata nominata come miglior film, oltre ad avere vinto il riconoscimento per miglior canzone originale con Glory.

    Amelia aveva invitato King tre volte prima che lui accettasse di presentarsi a Selma, e lo ospitò personalmente a casa sua. La storica marcia da Selma a Montgomery portò alla firma del Voting Rights Act del 1965 da parte del Presidente Johnson, che vietò definitivamente la discriminazione razziale nelle votazioni.

    Questo film, secondo Amelia, arriva in un momento storico molto importante per l’America, in cui si continua a protestare per i diritti dei neri, spesso vittime di violenza da parte della polizia. Amelia spera che Selma aiuterà a promuovere la causa per cui lei non ha mai smesso di lottare.

    “Solo quando tutti gli esseri umani cominceranno a riconoscersi come tali, il pregiudizio sparirà per sempre.”

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