L’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, si scaglia contro il Festival di Sanremo, accusando la kermesse di diffondere “odio e provocazioni” (Leggi la replica di Ghali).
Il diplomatico ha espresso il proprio sdegno con un messaggio pubblicato sul social X nel mattino di oggi, all’indomani della serata finale del festival.
“Ritengo vergognoso – scrive Bar – che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.
“Nella strage del 7 ottobre – prosegue l’ambasciatore – tra le 1.200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”.
Bar non menziona espressamente nessun episodio in particolare, ma è assai probabile che il diplomatico faccia riferimento agli appelli per il cessate fuoco a Gaza lanciati dal palco da Dargen D’Amico e da Ghali.
Quest’ultimo, in particolare, al termine della propria esibizione nella serata finale del festival, ha gridato “Stop genocidio”, riferendosi chiaramente all’offensiva sulla Striscia di Gaza lanciata da Israele.
Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile.
Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music…— Ambasciatore Alon Bar (@AmbAlonBar) February 11, 2024
Durante la puntata di Domenica In Speciale Sanremo, è stato chiesto a Ghali se volesse rispondere all’ambasciatore. “Non so cosa rispondere. Mi dispiace tanto. Mi accusa di usare il palco? E per cosa dovrei usarlo il palco? Io sono un musicista da prima di salire su questo palco”, ha replicato il rapper.
“Ho sempre parlato di questo: sono nato grazie a Internet e Internet può documentare che da sempre, da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo. Non è iniziata il 7 ottobre questa cosa: va avanti già da un po’…”, ha aggiunto Ghali.
E poi: “Il fatto che lui dica così non va bene, perché continua questa politica del terrore: la gente ha sempre più paura di dire ‘Stop alla guerra’ o ‘Stop al genocidio’, viviamo in un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono ‘Viva la pace’. Assurdo. Poi l’Italia è un Paes che porta avanti valori totalmente opposti a questo….”.
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