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    Sulle alture del Golan c’è stato il primo scontro tra esercito israeliano e miliziani dell’Isis

    Gli estremisti islamici hanno attaccato una pattuglia, Gerusalemme ha risposto con l’aviazione bombardando alcune postazioni del sedicente Stato islamico

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Nov. 2016 alle 12:54 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:22

    Domenica 27 novembre sulle alture del Golan, al confine con la Siria, si è verificato il primo scontro tra l’esercito israeliano e il sedicente Stato islamico. Quattro miliziani dell’Isis sono stati uccisi dopo che avevano aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati israeliani.

    I soldati sono stati attaccati con colpi di mortaio e armi leggere, ma nessuno di loro è rimasto ferito. L’aviazione siriana ha risposto bombardando una postazione del sedicente Stato islamico, uccidendo i miliziani. Il raid ha preso di mira un edificio che apparteneva alle Nazioni Unite ma era passato sotto il controllo degli estremisti.

    Dall’inizio del conflitto nel 2011 alcuni razzi lanciati dall’Isis hanno colpito il territorio israeliano, ma quello di ieri è stato il primo attacco di questo genere.

    Tuttavia Israele si è detto sicuro che si tratti di un caso isolato, perché la risposta dell’esercito di Gerusalemme in caso di aggressione sarebbe immediata e il sedicente Stato islamico non può permettersi di aprire un nuovo fronte di guerra con il potente vicino.

    Il breve scontro a fuoco, dunque, dovrebbe essere ricondotto a un’azione ordita in autonomia da alcuni estremisti del gruppo chiamato Shuhada al-Yarmouk, che è affiliato all’Isis e opera in una stretta fascia di territorio al confine tra Siria e Israele, piuttosto che a una precisa strategia dell’autoproclamato califfo al-Baghdadi.

    Israele si è impossessato delle alture del Golan nel 1967 al termine della Guerra dei sei giorni e poi si è sempre rifiutato di restituire il territorio occupato alla Siria. Da quando è scoppiata la guerra civile nel paese confinante, Gerusalemme ha cercato di rimanere fuori dal conflitto.

    Sebbene la maggioranza dei politici israeliani inizialmente si sia rallegrata dei guai del presidente siriano Bashar al-Assad, l’opinione pubblica israeliana è preoccupata per l’instabilità della regione.

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