Diverse esplosioni hanno scosso la Siria nella mattina di
lunedì 23 maggio. Almeno due esplosioni hanno avuto luogo vicino alla stazione
ferroviaria della città costiera di Jableh, nella provincia di Latakia, mentre
altre tre hanno colpito Tartus poco dopo.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani riporta che le vittime sono oltre 140, mentre l’emittente di stato parla di 78 morti. Il sedicente Stato islamico ha rivendicato gli attacchi diretti alla comunità alawita, cui appartiene il presidente siriano Bashar al-Assad, tramite la propria agenzia di stampa Amaq.
Secondo i media di stato e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una delle esplosioni ha colpito una struttura ospedaliera.
Diverse immagini di Jableh che circolano sui social network
mostrano colonne di fumo e auto distrutte dalle deflagrazioni.
Entrambe le località sono di solito meno esposte ad attacchi
rispetto ad altre città del paese. Tartus è nota per ospitare l’unica base
navale russa sul Mar Mediterraneo ed è il secondo porto della Siria.