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    Almeno 30 civili sono morti in seguito ai bombardamenti a nordest di Damasco

    L'aeronatica siriana ha colpito Jayrud in rappresaglia per l'esecuzione di un pilota catturato da al-Nusra

    Di TPI
    Pubblicato il 3 Lug. 2016 alle 15:47 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:08

    Intensi raid aerei siriani hanno ucciso almeno trenta civili in un sobborgo a nordest di Damasco sabato 2 luglio 2016, una rappresaglia per l’esecuzione di un pilota dell’aeronautica siriana che si era paracadutato venerdì dopo che il suo aereo era stato abbattuto.

    Secondo le fonti che hanno riportato la notizia, i bombardamenti hanno colpito un centro medico, una scuola e un’area residenziale nella cittadina di Jayrud, un’area densamente popolata che aveva concluso una tregua locale con l’esercito consentendogli di essere risparmiata dai bombardamenti che hanno colpito altre zone in mano di ribelli. Era infatti diventata un porto franco per migliaia di civili in fuga dai pesanti combattimenti vicini.

    Secondo quanto riferito da Jaish al-Islam, il pilota sarebbe stato ucciso da un miliziano del Fronte al-Nusra mentre era detenuto in un centro di comando condiviso dai due gruppi. L’esercito aveva in precedenza avvertito che avrebbe risposto con la forza se il pilota catturato fosse stato giustiziato.

    Nel frattempo, l’aeronautica siriana e russa ha intensificato i bombardamenti su alcune zone strategiche in mano ai ribelli nella città di Aleppo. Se Damasco dovesse riuscire a tagliare l’unica via di accesso all’area di Malah, le oltre 400mila persone residenti nel quartiere si troverebbero sotto assedio.

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