Alluvione senza precedenti in Turchia: almeno 70 morti
Almeno 70 persone sono morte nelle devastanti alluvioni che negli scorsi giorni si sono abbattute sul nord della Turchia, già colpita dagli incendi più gravi degli ultimi decenni.
Mercoledì scorso forti piogge hanno colpito le province nordoccidentali turche lungo le sponde del Mar Nero, provocando inondazioni che hanno distrutto case e reso impraticabili strade e ponti.
Secondo quanto dichiarato oggi dalla Direzione per la gestione delle emergenze e dei disastri (Afad) della Turchia, il bilancio delle inondazioni è salito a 60 vittime nella provincia di Kastamonu, nove in quella di Sinope e una in quella di Bartin, mentre 47 persone risultano ancora disperse nelle province di Kastamonu e Sinope.
Nelle prossime ore sono attese ulteriori inondazioni sempre nella regione del Mar Nero, in province a est di quelle colpite la scorsa settimana.
L’Afad ha dichiarato che sono ancora in corso le attività di ricerca e soccorso di eventuali sopravvissuti, che hanno viste impegnate 8.000 persone e 20 cani addestrati. Finora 2.000 persone sono state evacuate dalle aree colpite tramite elicotteri e imbarcazioni.
Secondo quanto dichiarato dalle autorità turche negli scorsi giorni, i danni causati dalle inondazioni sono stati senza precedenti, arrivando a lasciare senza elettricità più di 330 villaggi. Dopo cinque giorni, ancora 40 villaggi non hanno energia elettrica. “L’alluvione che abbiamo vissuto è la più pesante che abbia mai visto”, ha dichiarato sabato il ministro dell’Interno Suleyman Soylu.
Le inondazioni hanno colpito un paese già segnato dai peggiori incendi degli ultimi decenni, che nelle scorse settimane hanno costretto migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni nel sud del paese.
Secondo l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni unite (Onu) pubblicato la scorsa settimana, il riscaldamento globale, attribuito in maniera “inequivocabile” alle emissioni di gas serra derivanti da attività umane, si accompagnerà sempre di più a un aumento di eventi naturali estremi.