Almeno 50 persone sono morte nel nord-est dell’India dopo aver bevuto un liquore adulterato, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Le vittime erano per lo più lavoratori delle piantagioni di tè dei distretti di Golaghat e Jorhat dello stato di Assam, come riferito dall’agente di polizia locale Julie Sonowal.
Secondo Sonowal, altre 50 persone si sono sentite male dopo aver consumato il liquore, che è stato prodotto utilizzando alcool metilico, una sostanza chimica dannosa per l’uomo perché intacca il funzionamento del sistema nervoso centrale.
Il proprietario di un’unità di produzione di alcolici del distretto indiano è stato arrestato insieme ad altri quattro colleghi, secondo quanto riportato dai media.
In India le morti provocate dal consumo di alcool prodotto illegalmente non sono una novità. Nel paese bevande come liquori e whisky di marca costano troppo per i lavoratori più poveri, che si rivolgono così a fabbriche che producono alcool pur non avendo la licenza per farlo.
Secondo il National crime records bureau, circa mille persone muoiono ogni anno in India a causa di queste bevande.
Solo due settimane prima altre 100 persone sono morte dopo aver bevuto alcool contaminato negli stati settentrionali dell’India dell’Uttar Pradesh e dell’Uttarakhand.
In alcuni dei casi peggiori mai verificatisi nel paese indiano 200 persone persero la vita nel 1992 nello stato di Odisha. Altre 180 morirono lo stesso giorno nel Bengala occidentale nel 2011 e 100 nella città di Mumbai nel 2015.
Alcuni mesi prima del tragico incidente che ha causato la morte di 50 persone, altri 11 fedeli avevano perso la vita dopo aver mangiato del riso nel corso di una cerimonia tenutasi in un tempio indù in India.
Le vittime avevano mangiato il prasad, un piatto di riso e verdure che i fedeli condividono durante la preghiere nei templi indiani.
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