Tra il 2014 e il 2016, lo sceriffo di una contea dell’Alabama ha intascato più di 600mila euro “in eccesso”, prelevati dai contributi ricevuti dal suo ufficio per nutrire i detenuti nella prigione della contea che sovrintende.
Lo sceriffo della contea di Etowah ha tolto più di 600mila euro dal fondo destinato all’acquisto del cibo per i carcerati, per poi acquistare per sé una casa da villeggiatura. La notizia in sé è già eccentrica, ma se si aggiunge che la cosa è totalmente legale nel paese, diventa ancora più curiosa.
In effetti, in Alabama esiste una legge, redatta durante gli anni della Depressione, secondo la quale gli sceriffi possono “prendere e tenersi” i soldi che non sono stati spesi per l’alimentazione dei carcerati. Gli sceriffi, dunque, godono dei soldi in eccesso come di un’entrata personale ma, nel caso in cui esagerassero, sono personalmente responsabili di risarcire il danno.
Questo è possibile perché in Alabama gli sceriffi sono personalmente responsabili di dare da mangiare ai detenuti nelle loro carceri e di ricevere fondi per coprire i costi. Per i detenuti di stato, i fondi corrispondono a meno di due euro per detenuto al giorno; nelle contee, nelle città o nelle federazioni, l’importo può essere più alto.
Se gli sceriffi riescono a nutrire i detenuti con meno denaro, possono tenersi ciò che resta. La legge era stata fatta per evitare gli sprechi durante il periodo della Grande Depressione statunitense, risalente al 1929.
“La legge dice che è un’entrata personale ed è così che l’ho sempre vista”, ha detto Todd Entrekin, sceriffo della contea di Etowah, al giornale The Birmingham News. Lo sceriffo, secondo quanto ha dichiarato, ha sempre approfittato della legge per aumentare le sue entrate mensili, così come lo hanno fatto per decenni tutti gli sceriffi dello Stato.
Quello che non è chiaro, è il modo in cui funziona la legge: “Attualmente non si sa quanti soldi sono stati presi dagli sceriffi di tutto lo stato, perché la maggior parte di loro non lo riportano sulla dichiarazione dei redditi”, ha scritto a gennaio l’associazione Southern Center for Human Rights.
In che modo si è diffusa la notizia?
La fonte principale della storia, scritta dal giornalista Connor Sheets, era il giardiniere dello sceriffo Entrekin, Matthew Qualls. La sua storia è stata pubblicata il 18 febbraio 2018, e il 22 febbraio Qualls è stato arrestato. Ora è in una prigione sorvegliata dallo sceriffo Entrekin.
Qualls ha dichiarato al giornale online AL.com che nel 2015 veniva pagato dallo sceriffo Entrekin, per falciare il suo prato, con i soldi “in eccesso” destinati al mantenimento dei detenuti.
Qualls è stato arrestato con l’accusa di traffico di droga, in seguito ad una chiamata anonima in cui veniva fatto notare il forte odore di marijuana proveniente dal suo appartamento.
Qualls non era mai stato arrestato in precedenza, e ora rischia di essere accusato di sei capi d’accusa ed è detenuto con una cauzione da più di 50mila euro, come riferisce Sheets. Ed è detenuto in una prigione controllata da Entrekin.
Lo sceriffo Entrakin, da parte sua, ha negato il coinvolgimento nel caso di Qualls, facendo notare che il giardiniere non era stato arrestato o incriminato dal suo ufficio dello sceriffo. Le accuse aggiuntive sono state fatte dalla Drug Enforcement Unit, composta da agenti prelevati dal dipartimento dello sceriffo, dall’FBI e da altre forze dell’ordine statunitensi.