La fotografia della donna sudanese che si rivolge ai manifestanti nella capitale Khartoum è diventata virale. Un’immagine potente, diventata il simbolo delle proteste che da mesi infiammano il Sudan.
La rivolta è contro il sovrano del paese, il presidente Omar al-Bashir, al potere da 30 anni e accusato di violazione dei diritti umani e corruzione. La carica simbolica di questa immagine è ancora maggiore se si considera il ruolo fondamentale che le donne stanno giocando nelle manifestazioni contro al-Bashir. La maggioranza dei manifestanti, infatti, è formata proprio da giovani donne.
La donna protagonista della foto è Alaa Salah, ha 22 anni ed è una studentessa di architettura e ingegneria. Una grande folla si è riunita attorno a lei, che nell’immagine è piedi sul tetto di un’automobile, per ascoltare i suoi cori di protesta: “Il proiettile non uccide. Ciò che uccide è il silenzio delle persone”.
Parte del simbolismo della foto di Alaa Salah è l’abbigliamento: la ragazza indossa il thobe bianco e porta degli orecchini tondi. Il thobe è l’abito bianco tradizionale e gli orecchini sono il simbolo tradizionale della femminilità.
Alaa Salah è stata soprannominata “Statua della libertà”, ma soprattutto “Kandaka“, la regina nubiana, il titolo dato alle donne più valorose nell’antico Regno di Kush (Sudan).
Come Candace, la regina di Nubia al tempo di Alessandro il Grande, che divenne il simbolo della lotta delle donne per i loro diritti nel paese.
Alaa Salah ha raccontato al Guardian di aver partecipato alle proteste anti-Bashir sin dall’inizio: “Perché i miei genitori mi hanno insegnato ad amare il mio paese”
Sehr beeindruckend 🎧hör mal rein:
Die Frau im #Sudan, die in ihrem Land gegen Unrecht kämpft und das Revolutionslied des #Sudan_Uprising singt. #Kandaka : die nubische Königin pic.twitter.com/hHvL4zNXYi
— Janan JassMi (@Saudische_Hexe) 10 aprile 2019