Venerdì 23 giugno, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha liberato 502 prigionieri politici in occasione della festività islamica di Eid al-Fitr, che il 25 giugno chiuderà il mese sacro del Ramadan. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, citando fonti del ministero dell’interno egiziano.
Non è stato pubblicato alcun elenco di nomi ma, secondo l’agenzia di stampa MENA, i prigionieri rilasciati dovrebbero includere 25 donne e un gran numero di giovani incarcerati durante le proteste contro il regime, iniziate nel 2013.
Una fonte del ministero dell’interno egiziano ha riferito all’agenzia Reuters che tra i graziati figura anche Hesham Talaat Moustafa, ex presidente di una dei più grandi gruppi immobiliari egiziani. Moustafa era stato condannato a 15 anni di carcere per aver ingaggiato un killer che avrebbe dovuto uccidere la pop star libanese Suzanne Tamim nel 2008. Secondo la fonte citata da Reuters, l’uomo sarebbe stato graziato a causa delle sue condizioni di salute.
Dal colpo di stato del 2013 che ha abbattuto il governo appoggiato dai Fratelli Musulmani e presieduto da Mohammed Morsi, il regime di al-Sisi ha incarcerato migliaia di persone, tra cui molti attivisti che avevano preso parte alla primavera egiziana. Nel paese esiste infatti una legge che richiede l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Interno per ogni incontro pubblico a cui sono presenti più di 10 persone.