I militanti somali del gruppo estremista al-Shabaab hanno reso noto venerdì 10 giugno 2016 di aver giustiziato quattro persone per spionaggio, incluso un uomo che è stato decapitato con l’accusa di aver trasmesso informazioni agli Stati Uniti per localizzare e uccidere l’ex leader del gruppo.
Secondo al-Andalus, l’emittente radiofonica di al-Shabaab, le quattro persone sono state condannate a morte per aver collaborato con la Cia, il Kenya e la Somalia.
“Sono stati giustiziati pubblicamente nel campo di Bula Fulay, un villaggio nella regione di Bay”, nel sud della Somalia, ha riferito l’emittente.
Secondo un residente locale, al-Shabaab ha radunato gli abitanti vicino al campo e li ha costretti ad assistere alla fucilazione di tre uomini e la decapitazione di un quarto.
L’uomo decapitato era Aden Nur, 26 anni, ed era accusato di complicità nell’eliminazione dell’ex leader del gruppo Ahmed Godane, ucciso da un drone americano nel 2014.
Un altro degli uomini giustiziati, Muhaydin Hiraab Ahmed, 27 anni, era accusato di aver condotto azioni di spionaggio per la Cia e per il Kenya e di aver aiutato ad assassinare Adnan Garaar, uno dei miliziani che hanno progettato l’attacco al Westgate Mall di Nairobi del 2013, e che era stato ucciso da un drone americano nel 2015.