Video dei primi minuti trasmessi dall’emittente.
La concorrenza tra news network domestici e globali prende il via in America con il lancio di Al Jazeera America, il canale di news creato dal gruppo Al Jazeera Media Newtwork per gli Stati Uniti. Dopo l’acquisto delle frequenze di Current TV a gennaio, finalmente è pronta a cominciare.
Le trasmissioni, iniziate martedì 20 agosto, raggiungeranno ogni giorno almeno 48 milioni di case americane, cioè circa la metà dei 100 milioni di possessori di tv satellitare e via cavo. Con più di 14 ore di live news e aggiornamenti in tempo reale, il lavoro di Al Jazeera America è quello di “collegare il Mondo all’America e l’America al Mondo” 24 ore su 24, sette giorni su sette.
“Sfrutteremo a pieno le nostre straordinarie risorse di copertura giornalistica per dare ai nostri telespettatori l’informazione più aggiornata e indipendentemente da quando si sintonizzano” ha detto il presidente del nuovo canale KateO’Brian subito prima del lancio.
L’emittente qatariota si affaccia sul mercato americano con un progetto ambizioso: inserirsi in maniera alternativa nell’offerta di news con una struttura di produzione innovativa e raggiungere anche quel pubblico e quegli investitori che potrebbero diffidare di un network finanziato direttamente dallo stato del Qatar.
Nel contesto americano, tipicamente dominato dall’infotainment, Al Jazeera America produrrà contenuti originali, news sempre aggiornate, talk shows e documentari. “Ci saranno meno opinioni, meno urla e meno avvistamenti di celebrità” ha detto Ehab al-Shihabi, direttore esecutivo.
La cronaca e il giornalismo investigativo saranno il punto forte del network che ha creato addirittura un team investigativo di 16 persone per poter raccontare “storie reali”, in America e nel resto del mondo.
Trasmettendo dalle frequenze che un tempo erano di Current Tv, la televisione dell’ex vice presidente ed ex candidato alla presidenza Al Gore, ceduta per 500 milioni di dollari, Al Jazeera America punta ad una copertura capillare del territorio. Partendo dal cuore di Manhattan, con una redazione centrale che occupa il primo piano del New Yorker Hotel e del Manhattan Center sulla 34esima e l’ottava strada, i 12 uffici dell’emittente sono dislocati tra San Francisco, Washington, Los Angeles, e anche in città solitamente estranee alla sfera dei media come Denver e New Orleans. Il team comprende inoltre 900 impiegati e free-lancer, di cui 400 alla produzione di news.
Il timore delle società di televisioni via cavo americane è che ci sia una “influenza anti-americana”da parte di Al Jazeera nel modo di dare le notizie. Questo ha portato alcune compagnie ad escludere il canale dai pacchetti di offerta. Allo stesso modo, gli inserzionisti hanno paura che il pubblico possa non vedere di buon occhio il network arabo. Anche se ci saranno solo sei minuti di pubblicità per ogni ora di trasmissione, i responsabili della tv hanno più volte dichiarato che si tratta di una scelta di qualità, piuttosto che della mancanza di investimenti.
Tarak Ben Ammar, produttore indipendente e imprenditore televisivo franco-tunisino membro del cda di Telecom e Mediobanca ha dichiarato all’Adnkronos: “Sono convinto che i giornalisti di Al Jazeera in America garantiranno una voce imparziale sugli eventi del mondo arabo”. Se è vero che “una televisione finanziata da uno Stato può essere sospettata di avere una linea editoriale vicina al governo, a fare il prodotto sono i giornalisti.”
L’emittente ha già trovato il modo di avvicinarsi al pubblico americano e conquistarne la fiducia, impiegando una serie di volti già noti nel panorama televisivo statunitense. John Seigenthaler, ex anchor di Nbc News, condurrà il telegiornale delle 20, Joie Chen, della Cnn, avrà un magazine di informazione, Ali Velshi che condurrà un programma finanziario intitolato ‘Real Money’ e molti altri.
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