L’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi, capo dell’Isis, sarebbe vivo e avrebbe lanciato una nuova chiamata alla “jihad” ai suoi seguaci attraverso un messaggio su Telegram. al-Baghdadi Isis
Non è ancora chiaro se la registrazione sia recente. Secondo il sito di analisi sul terrorismo Site, si tratta del primo audio di al-Baghdadi da settembre scorso.
Il messaggio, contenuto in una registrazione, smentirebbe così la morte del califfo che torna a far sentire la propria voce a quasi un anno di distanza.
“Se i fedeli abbandonano la religione e la jihad contro il nemico, vanno colpiti”, avrebbe annunciato al-Baghdadi nel messaggio della durata di 54 minuti.
Qualche settimana fa i media iracheni lo davano per clinicamente morto e sostituito da un jihadista tunisino.
“Coloro che mantengono la fede trionferanno. L’unico modo di dar prova di questa fede è la lotta”.
La registrazione è stata giudicata autentica da analisti occidentali, con riferimenti recenti, come la vicenda della detenzione del pastore americano Andrew Brunson in Turchia.
Il messaggio arriva dopo l’ultimo rapporto dell’Onu che si stima in 30 mila i combattenti dell’Isis ancora in Siria e Iraq. Alla metà del 2015, all’apice della sua espansione, il Califfato era grande come l’Italia e contava circa 10 milioni di abitanti.
Ora copre alcune sacche nei deserti siriano e iracheno e una striscia lungo l’Eufrate, assediata dall’esercito di Damasco e dalle Forze democratiche siriane appoggiate dagli Usa.
La perdita di Mosul e Raqqa non ha però demoralizzato il califfo al-Baghdadi, dato per morto, ucciso o ferito gravemente dozzine di volte.
Il 22 giugno scorso, il Ministero della difesa russo aveva dichiarato che esisteva un alto grado di certezza che Abu Bakr al-Baghdadi, il leader del sedicente Stato Islamico, fosse morto.
A riportare la notizia era stata l’agenzia di stampa russa RIA Novosti, citando il vice ministro degli Esteri russo Oleg Syromolotov. Secondo Syromolotov, Al-Baghdadi sarebbe stato ucciso in un raid aereo in un quartiere di Raqqa alla fine di maggio.
Chi è al-Baghdadi
Tra tutti i leader jihadisti, Abu Bakr al-Baghdadi, capo dell’Isis, è il più misterioso. Il 15 giugno il ministero della Difesa russo ha comunicato di averlo probabilmente ucciso in un raid aereo del 28 maggio in un quartiere a sud di Raqqa, in Siria, ma la notizia non è stata confermata in modo definitivo.
Non è la prima volta che circolano voci sulla presunta morte del “Califfo” leader dell’Isis, la cui ultima apparizione pubblica risale a un video del 2014. Il suo ultimo messaggio audio invece risale al 2 novembre 2016.
Ma chi è davvero l’uomo alla guida dell’organizzazione terroristica che ha dichiarato guerra all’Occidente?
Nel 2015, quando ormai era da tempo alla guida dell’Isis, le Nazioni Unite lo hanno definito “nemico numero uno”. Solo una decina di anni prima, al-Baghdadi era prigioniero in un carcere statunitense in Iraq.
Abu Bakr al-Baghdadi è un nome da battaglia. Il suo vero nome è Ibrahim Awed Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai (o semplicemente Ibrahim al-Badri). Nato a Samarra, in Iraq, nel 1971, al-Baghdadi si trasferisce a Baghdad all’età di 18 anni. Qui un profilo completo del califfo del sedicente Stato Islamico.
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