Al Baghdadi, il califfo dell’Isis tradito da un fedelissimo
Il califfo dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi, morto durante un raid Usa sabato 26 ottobre, nella zona di Idlib, nel nord della Siria, è stato tradito da uno dei suoi fedelissimi che voleva vendicarsi per l’assassinio di un suo parente da parte dello Stato Islamico.
A rivelare i particolari sull’informatore che ha consentito di individuare il nascondiglio di al Baghdadi è oggi il Washington Post, sottolineando come adesso l’uomo riceverà i 25 milioni di dollari della taglia che pendeva sulla testa del califfo dell’Isis.
L’uomo è un arabo sunnita che si occupava in particolare degli spostamenti di al Baghdadi. Per questo, oltre ad essere uno degli uomini più fedeli al califfo, era sempre a conoscenza dei luoghi in cui il leader dello Stato Islamico si nascondeva.
Da tempo era diventato un informatore delle milizie curde alleate degli Stati Uniti. A convincere definitivamente sulla sua attendibilità è stata la consegna dei pezzi di biancheria intima del leader Isis. Pezzo di biancheria che hanno permesso di risalire al Dna.
La talpa sarebbe stata presente anche durante il raid delle forze Usa e solo due giorni dopo sarebbe stato ‘esfiltrato’ insieme alla sua famiglia, portato fuori dal Paese per proteggerlo e rifarsi una nuova vita.
Ieri, martedì 29 ottobre, il presidente Usa Donald Trump ha annunciato anche “che il sostituto numero uno di Abu Bakr al-Baghdadi è stato ucciso dalle truppe americane”. “Molto probabilmente avrebbe preso il primo posto. Ora anche lui è morto!”, ha twittato l’inquilino della Casa Bianca.
Nel suo messaggio Trump non ha specificato il nome del sostituto del califfo dell’Isis ma gli Stati Uniti avevano già confermato l’uccisione di Abu al-Hassan al-Muhajir, portavoce dell’Isis e figura di alto rango nel gruppo jihadista.