A 36 anni esatti dall’esplosione di un reattore presso la centrale nucleare ucraina di Chernobyl, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha lanciato un nuovo allarme parlando di una situazione “anormale” in riferimento ai livelli di radiazione nel sito.
In occasione di una visita per commemorare il peggior disastro nucleare mai verificato, il direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, ha parlato di “un livello di radiazioni anormale”, spiegando che ci sono stati momenti di criticità dovuti a un aumento dei livelli radioattivi a causa degli spostamenti di mezzi pesanti da parte delle truppe russe quando sono arrivate sul posto e durante l’evacuazione.
“Stiamo monitorando la situazione giorno per giorno”, ha sottolineato Grossi. Mentre si dirigeva verso il sarcofago che copre i residui nucleari del reattore, il direttore dell’agenzia ha dichiarato che l’occupazione della centrale da parte delle forze russe è stata “un anomalia assoluta, e molto, molto pericolosa”.
Le truppe russe hanno occupato il sito il 24 febbraio, nel primo giorno di invasione dell’Ucraina, facendo prigionieri alcuni soldati ucraini e sequestrando lo staff civile che lavorava alla centrale. L’occupazione è durata fino a fine marzo e ha sollevato preoccupazioni in tutto il mondo per il rischio di dispersione di materiale radioattivo.