Tamimi, 17 anni, è diventata il simbolo della nuova Intifada quando a dicembre era stata filmata dalla madre mentre prendeva a calci e pugni, insieme a sua cugina, due soldati israeliani per allontanarli dalla sua abitazione.
Il video era diventato virale: Tamimi era stata arrestata il 19 dicembre 2017 e condannata a otto mesi di reclusione da una Corte militare israeliana. Per il suo rilascio, si sono battute associazioni e difensori dei diritti umani.
La ragazza, secondo quanto dichiarato dal padre all’agenzia di stampa turca Anadolu, potrebbe uscire dal carcere domenica 29 luglio, nonostante la data prevista di scarcerazione sia il 19 agosto.
“Le autorità israeliane non informano il detenuto o la sua famiglia sulla data del rilascio ma penso che sarà presa una decisione” per ridurre la detenzione di 21 giorni, ha detto il padre Bassem Tamimi.
Il muro che separa la Cisgiordania da Israele è ricoperto di graffiti che sostengono la causa palestinese. Accanto all’immagine di Ahmed, c’è il volto di un’altra donna, la giovane dottoressa con il velo rosso uccisa a giugno dall’esercito israeliano durante gli ultimi giorni di proteste della Marcia del ritorno.