Il video ha fatto il giro del mondo e ha sconvolto l’opinione pubblica. Lui supplicava gli agenti, cercando di gridare “non respiro”. Ma i poliziotti non hanno dato ascolto né a lui né ai passanti che chiedevano di togliere il ginocchio del collo dell’uomo. I quattro coinvolti nella morte di George Floyd, l’afroamericano soffocato durante l’arresto di mercoledì 26 maggio, sono stati licenziati ma questo non ha fermato le proteste: con i cartelli con scritto “no giustizia, no pace”, “black lives matter” e “basta linciarci”, i manifestanti, che indossavano le mascherine come richiesto dagli organizzatori, hanno sfilato, scadendo lo slogan “Non posso respirare”, dal luogo dove Floyd è stato ucciso fino al distretto locale di polizia. Ed è stato registrato anche il primo morto nelle manifestazioni tra ieri e oggi.
Afroamericano ucciso dalla polizia, le proteste
Centinaia di persone si sono radunate davanti all’abitazione del poliziotto immortalato in un video mentre soffoca la 46enne vittima. Altri hanno manifestato invece davanti al commissariato a cui appartenevano Derek Chauvin (qui un suo profilo) e gli altri tre agenti licenziati. Ci sono stati scontri con la polizia, che ha lanciato gas lacrimogeni e proiettili di gomma in diversi punti della città, mentre un grande magazzino e un negozio di liquori sono stati saccheggiati e un negozio di autoricambi è stato incendiato. Anche il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha chiesto l’arresto dell’agente responsabile.
Qui sono intervenuti agenti in tenuta anti sommossa che hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Tra le richieste dei dimostranti è che vengano resi noti i nomi dei quattro agenti e le incriminazioni mosse nei loro confronti. “Lo hanno trattato peggio di un animale”, ha detto uno dei fratelli della vittime in una intervista alla Cnn. “Devono pagare per quello che hanno fatto”, ha aggiunto una cugina.
Sul caso oltre all’agenzia investigativa del Minnesota sta indagando l’Fbi e il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden chiede un’indagine federale. Floyd – che aveva circa 40 anni, aveva figli ed è stato descritto come un dipendente modello dal proprietario del Conga Latin Bistro dove lavorava come guardia di sicurezza – era disarmato ed ammanettato con la faccia a terra quando l’agente ha messo il ginocchio sul collo. Il video, girato da una passante che poi l’ha caricato sulla sua pagina Facebook, mostra come per alcuni minuti chiede invano all’agente di togliere il ginocchio urlando “non posso respirare”. Poi chiude gli occhi e non parla più. All’inizio la polizia ha detto che l’uomo aveva “opposto resistenza all’arresto”. Ma il sindaco Frey ieri sera ha detto che “è apparso chiaro che la prima dichiarazione non era accurata”.
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