I talebani hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan dopo 20 anni di presenza degli Stati Uniti e dei paesi alleati nel Paese. Nella prima conferenza stampa ufficiale organizzata ieri, l’Emirato islamico ha assicurato che “non si vendicherà di nessuno” e promesso l’amnistia a tutti i funzionari statali, garantendo il rispetto dei diritti delle donne “nel quadro dell’Islam”. “Vogliamo assicurarci che l’Afghanistan non sia più un campo di battaglia”, ha dichiarato Zabihullah Mujahid, portavoce dei Talebani. “Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni”, ha aggiunto. Intanto il premier italiano, Mario Draghi, è intervenuto sulla situazione in un’intervista al TG1, in cui ha detto che gli obiettivi dell’Italia in Aghanistan riguardano l’accoglienza e la sicurezza, due aspetti su cui collaborare in sede europea e di G20 senza mancare di riflettere su quanto accaduto negli ultimi 20 anni e sul ruolo dell’Occidente in Asia centrale e nel Medio Oriente.
Afghanistan, le ultime notizie in diretta
Ore 19.30 – Riunione Biden con team sicurezza nazionale – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e la vicepresidente Kamala Harris hanno avuto una riunione sull’Afghanistan con il loro team di sicurezza nazionale. Lo riferisce, riporta Reuters, un funzionario della Casa Bianca. Durante il vertice, spiega il funzionario, si è discusso della concentrazione degli sforzi sul monitoraggio di potenziali minacce terroristiche in Afghanistan e di modalità per accelerare l’evacuazione e facilitare un accesso sicuro all’aeroporto di Kabul.
Ore 18.00 – Ambasciatore, Ghani fuggito con 169 milioni – Il presidente afghano deposto, Ashraf Ghani, fuggito domenica da Kabul negli Emirati Arabi Uniti dopo la presa dei talebani, ha portato con se’ 169 milioni di dollari. Lo sostiene l’ambasciatore afghano in Tagikistan, che, citato dalla Bbc, ha definito la fuga del presidente un “tradimento della patria e della nazione”. L’ambasciatore Mohammad Zahir Aghbar ha parlato in una conferenza stampa nell’ambasciata afghana a Dushanbe. Il diplomatico ha annunciato che l’ambasciata intende riconoscere l’ex vice di Ghani, Amrullah Saleh, come presidente ad interim dell’Afghanistan. In un messaggio audio rilasciatro a Bbc News, Saleh ha affermato di essere “il legittimo presidente ad interim dell’Afghanistan” e ha promesso che “la guerra non è finita”.
Ore 16.30 – Atterrato il volo italiano in arrivo da Kabul – Sono impegnati nell’operazione di evacuazione da Kabul, fanno sapere fonti dell’Esercito, “oltre 1.500 militari”. Fanno parte del Comando operativo di vertice interforze (Covi), dipendenti Joint Force Hq (Jfhq), del Comando Operazioni forze speciali (Cofs), della Joint Evacuation Task Force (Jetf), della Joint Special Operation Task Force (Jsotf), del Comando operazioni aerospaziali Am (Coa), della 46esima Brigata Aerea, del 14esimo Stormo AM, della task force Air di Al Salem (Kuwait)”. Oltre a “tutti i militari delle forze armate e dei carabinieri preposti alla accoglienza e gestione al loro arrivo in Italia”.
Ore 16.00 – Ghani si trova negli Emirati Arabi Uniti – L’ex presidente afghano Ashraf Ghani, fuggito domenica scorsa da Kabul mentre i talebani entravano nella capitale, si trova negli Emirati Arabi Uniti. Lo ha confermato il ministero degli Esteri emiratino, secondo quanto riportato da Cnn. Il ministero ha dichiarato che Ghani è stato accolto assieme alla sua famiglia “per motivi umanitari”.
Ore 15.50 – Circa 5.000 persone evacuate da Kabul – Circa 5.000 tra diplomatici, personale di sicurezza, operatori umanitari e afghani sono stati evacuati dalla capitale Kabul nelle ultime 24 ore. Lo ha detto un funzionario occidentale a Reuters, aggiungendo che le evacuazioni con i voli militari continueranno 24 ore su 24.
ore 15.40 – Merkel parla con primo ministro Pakistan, emiro Qatar e capo Unhcr – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato con il primo ministro pakistano Imran Kahn, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani e con l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi. Lo ha dichiarato il portavoce Steffen Seibert durante una conferenza stampa. Seibert ha dichiarato che al momento i flussi migratori si stanno verificando principalmente all’interno dell’Afghanistan stesso.
Ore 15.20 – Console italiano a Kabul: assistito a scene drammatiche – Nonostante “condizioni di assoluta emergenza”, le autorità italiane sono riuscite a riportare a casa i cittadini presenti in Afghanistan e alcuni dei collaboratori “che in questi anni ci hanno consentito di operare in un contesto difficile”. Lo ha dichiarato all’Ansa Tommaso Claudi, console italiano rimasto a Kabul per poter gestire sul posto le operazioni di rientro. “Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche”, ha detto Claudi, affermando che in Afghanistan si sta verificando “una grande tragedia umanitaria”.
“La macchina della Farnesina non si è fermata un attimo ed ha continuato ad operare senza sosta, in stretto coordinamento con la catena militare italiana e internazionale”, ha aggiunto, specificando che dopo il rientro dall’Afghanistan, l’ambasciata italiana a Kabul si è immediatamente ricostituita presso il ministero degli Esteri ed è “pienamente operativa”.
Ore 15.10 – Paesi Bassi evacuano 35 cittadini dopo primo tentativo a vuoto – I Paesi Bassi sono riusciti a far partire dall’Afghanistan 35 cittadini dopo il fallimento ieri sera di un primo tentativo di evacuare 1.000 tra dipendenti dell’ambasciata, collaboratori afghani e loro familiari. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Ank Bijleveld. In precedenza il ministro degli Esteri Sigrid Kaag aveva dichiarato che ieri sera un volo militare, operato dai Paesi Bassi e altri paesi del Nord Europa, ha lasciato Kabul senza nessuno a bordo dopo che diversi molti passeggeri sono stati fermati all’ingresso dell’aeroporto dalle forze statunitensi.
Ore 14.50 – Ue-Usa “profondamente preoccupati per donne afghane” – L’UE, gli Stati Uniti e altri 18 paesi dichiarato di essere “profondamente preoccupati per le donne e le ragazze afghane”, chiedendo ai talebani di garantire la loro sicurezza.
“Siamo profondamente preoccupati per le donne e le ragazze afghane, i loro diritti all’istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento. Chiediamo a coloro che occupano posizioni di potere e autorità in tutto l’Afghanistan di garantire la loro protezione”, afferma la dichiarazione congiunta, firmata anche da Albania, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Honduras, Guatemala, Macedonia del Nord, Nuova Zelanda, Norvegia, Paraguay, Senegal e Svizzera.
Ore 14.40 – Ministri degli Esteri di Russia e Turchia discutono della situazione in Afghanistan – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu hanno discusso della situazione in Afghanistan e hanno invitato gli attori a garantire la sicurezza. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota, secondo cui Lavrov e Cavusoglu hanno discusso in dettaglio dell’Afghanistan e hanno espresso il reciproco interesse a stabilizzare la situazione.
Ore 14.20 – Almeno tre morti negli scontri a Jalalabad – Almeno tre persone sono morte e più di 12 rimaste ferite negli scontri oggi a Jalalabad tra talebani e manifestanti che hanno tentato di issare la bandiera nazionale afghana in una piazza della città, situata vicino al confine col Pakistan. Lo riporta Reuters citando due testimoni e un ex funzionario di polizia. Nel frattempo al-Jazeera riporta che le proteste contro i talebani si sono estese anche ad altre province del paese.
Ore – 13.50 – Sassoli: Ue accolga rifugiati afghani – L’Unione Europea deve accogliere i rifugiati afghani, distribuendoli in maniera equa tra i paesi membri. Lo ha dichiarato il presidente del parlamento europeo David Sassoli, affermando che l’Ue ha una “responsabilità”.
“Dobbiamo proteggere coloro che hanno lavorato e collaborato con noi, non possiamo permettere che siano lasciati ad affrontare vendette”, ha detto Sassoli, durante una visita nella capitale lituana, Vilnius.
Ore 13.30 – Ambasciata in Tagikistan chiede arresto Ghani – L’ambasciata afghana in Tagikistan ha richiesto all’Interpol di arrestare l’ex presidente afghano Ashraf Ghani: lo riferisce India Today, precisando che è stato richiesto anche l’arresto di Hamdullah Mohib, consigliere per la Sicurezza nazionale, e di Fazel Mahmood, ex capo consigliere di Ghani. L’arresto è stato richiesto dopo le notizie di una fuga di Ghani dall’Afghanistan con borse piene di denaro. Secondo alcuni media afghani l’ex presidente si trova in questo momento ad Abu Dhabi. Altri media internazionali riferiscono invece che Ghani è arrivato nell’Oman dopo essere stato respinto dal Tagikistan.
Ore 13.20 – Kabul: calca all’aeroporto, almeno 17 i feriti – Almeno 17 persone sono rimaste ferite oggi nella calca creatasi all’aeroporto di Kabul, dove da giorni migliaia di afghani si affollano nella speranza di lasciare il Paese. La notizia è stata riportata da Sky News, che cita un funzionario della sicurezza della Nato.
Ore 13.10 – Capo esercito britannico: talebani potrebbero essere più ragionevoli – “Può darsi che questi talebani siano diversi da quelli che la gente ricorda dagli anni ’90”, ha detto oggi alla Bbc Nick Carter, capo di stato maggiore britannico. “Potremmo ben scoprire, se diamo loro lo spazio, che questi talebani sono ovviamente più ragionevoli, ma ciò che dobbiamo assolutamente ricordare è che non sono un’organizzazione omogenea”, ha aggiunto il generale che ha descritto i miliziani come “ragazzi di campagna”. “C’è meno repressione. E infatti, se guardate al modo in cui stanno governando Kabul in questo momento, ci sono alcune indicazioni che saranno più ragionevoli”.
Ore 12.50 – Oms: garantire la continuità dei servizi sanitari in tutto il paese – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha ribadito il suo impegno a rimanere in Afghanistan per aiutare con prestare aiuti. “Mesi di violenza hanno messo a dura prova il fragile sistema sanitario afgano, che ha già dovuto affrontare carenze di forniture essenziali durante la pandemia di Covid-19”, ha detto Ahmed al-Mandhari, i direttore regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale, affermando che “l’accesso duraturo all’assistenza umanitaria, compresi i servizi sanitari essenziali e le forniture mediche, è un’ancora di salvezza fondamentale per milioni di afghani e non deve essere interrotto”. Secondo l’Oms a luglio, le 70 strutture sanitarie supportate dall’Oms hanno trattato 13.897 casi di trauma associati al conflitto, rispetto a 4057 casi nello stesso mese dell’anno precedente. Al-Mandhari ha dichiarato che sono stati riportati casi crescenti di “diarrea, malnutrizione, ipertensione, sintomi simili a Covid-19 e complicazioni per la salute riproduttiva” nei centri che hanno accolto le decine di migliaia di persone che nelle ultime settimane hanno lasciato le proprie abitazioni.
Ore 12.20 – Johnson: giudicare talebani per loro azioni non per le parole – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha esortato a giudicare i talebani per le loro azioni, mettendo in guardia la comunità internazionale dal riconoscere “in maniera prematura o bilaterale” gli islamisti che hanno preso il potere in Afghanistan.
“Giudicheremo questo regime in base alle scelte che fa e dalle sue azioni piuttosto che dalle sue parole, dai suoi atteggiamenti nei confronti del terrorismo, della criminalità e della droga, nonché dell’accesso umanitario e del diritto delle ragazze a ricevere un’istruzione”, ha detto riferendo in parlamento, riaperto durante la pausa estiva per discutere della situazione in Afghanistan.
Ore 11.50 – Incontro tra leader talebano ed ex presidente Karzai – Anas Haqqani, leader talebano alla guida dell’organizzazione nota come Rete Haqqani, ha incontrato l’ex presidente afghano Hamid Karzai. Lo riporta Reuters, citando un funzionario talebano, secondo cui Karzai era accompagnato da Abdullah Abdullah, nominato dal vecchio governo come mediatore per la transizione, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani.
Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha riferito che i talebani intendono formare un governo che includa i loro “oppositori”.
Ore 11.30 – Esplosa statua leader sciita a Bamiyan – La statua di un leader sciita che aveva combattuto contro i talebani durante la guerra civile in Afghanistan negli anni ’90 è stata fatta esplodere nella provincia centrale di Bamiyan. Lo riporta Associated Press, citando foto circolate sui social media. Abdul Ali Mazari, esponente della minoranza hazara, è stato ucciso dai talebani nel 1996, quando il movimento islamista è salito al potere per la prima volta. Nella stessa provincia di Bamiyan, sei mesi prima dell’intervento della coalizione internazionale in Afghanistan nel 2001, i talebani avevano fatto esplodere due enormi statue di Buddha, risalenti a 1500 anni fa, perché usate in passato come “idoli dagli infedeli”.
Ore 11.15 – Al Jazeera: scontri a Jalalabad, 2 morti – Nella città di Jalalabad sono scoppiati scontri tra manifestanti e i talebani, che avrebbero esploso colpi di arma da fuoco. Lo ha riportato al-Jazeera, secondo cui sono scoppiate proteste nella città situata nei pressi del confine con il Pakistan per difendere la bandiera nazionale afghana. Durante gli scontri almeno due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite, dopo che i manifestanti hanno issato la bandiera nazionale afghana in un’importante piazza della città. Nelle città che hanno conquistato nel corso della fulminea avanzata delle ultime settimane, i talebani hanno gradualmente sostituito le bandiere afghane con quelle del movimento islamista.
Ore 10.45 – Usa, congelate riserve banca centrale – Gli Stati Uniti hanno congelato quasi 9,5 miliardi di dollari di riserve appartenenti alla banca centrale afghana e hanno bloccato le spedizioni di contanti nel paese dopo il ritorno al potere dei talebani. Lo riporta ha dichiarato un funzionario dell’amministrazione statunitense a Bloomberg, affermando che i talebani, tutt’ora oggetto di sanzioni da parte di Washington, non potranno accedere ad attività finanziarie detenute negli Stati Uniti.
Il presidente della banca centrale afghana Ajmal Ahmaty ha dichiarato oggi che non sono stati sottratti fondi da quando Kabul è stata presa dai talebani. “Non riesco a immaginare uno scenario in cui il Tesoro [degli Stati Uniti] possa consentire ai talebani di accedere a tali fondi”, ha detto su Twitter Ahmaty, che negli scorsi giorni ha lasciato Kabul dopo l’arrivo dei talebani. La banca centrale afghana dispone di circa 9,5 miliardi di dollari in attività finanziarie, la maggior parte delle quali detenute presso istituti finanziari statunitensi.
Ore 10.15 – Paesi Bassi: fallisce tentativo di evacuazione da Kabul – Il ministro degli Esteri olandese Sigrid Kaag ha dichiarato che un primo tentativo di evacuare 1.000 tra dipendenti dell’ambasciata, collaboratori afghani e loro familiari non ha avuto successo.
Kaag ha dichiarato che un volo militare, operato dai Paesi Bassi e altri paesi del Nord Europa, ieri sera ha lasciato Kabul senza nessuno a bordo, mentre molti passeggeri sono rimasti bloccati all’ingresso dell’aeroporto. Kaag ha dichiarato che le forze statunitensi che controllano l’aeroporto, non hanno fatto entrare alcun cittadino afghano, anche chi ne aveva diritto.
Ore 9.40 – Francia: evacuati 25 francesi e 184 afghani – Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha dichiarato che 25 cittadini francesi e 184 afgani sono stati evacuati durante la notte e sono appena sbarcati ad Abu Dhabi.
Ore 9.20 – Regno Unito: evacuate circa 1.000 persone al giorno – Il ministro dell’Interno britannico Priti Patel ha dichiarato che il paese è riuscito a evacuare circa 1.000 persone al giorno da quando i talebani hanno preso Kabul. Patel ha dichiarato che il governo sta allargando l’iniziativa per ospitare gli afgani che hanno lavorato con le forze britanniche, che potrebbe arrivare a coprire fino a 10.000 afghani dai 5.000 annunciati inizialmente. Questo in aggiunta ai 20.000 rifugiati che il governo ha annunciato di voler accogliere.
Ore 9.00 – Trump: ritiro dall’Afghanistan “più grande vergogna della nostra storia” – “È una gran cosa il fatto che ci stiamo ritirando, ma nessuno ha mai gestito un ritiro in maniera peggiore di Joe Biden”, ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un’intervista a Fox News, in cui si è scagliato contro il suo avversario alle scorse elezioni presidenziali. “È la più grande vergogna, credo, nella storia del nostro paese”, ha detto Trump, che non ha mancato di attaccare George Bush per “l’orribile decisione di andare in Medio Oriente”, con le guerre in Afghanistan ed Iraq. Trump ha criticato le modalità del ritiro, affermando che Biden avrebbe dovuto far evacuare prima i civili afghani e il personale dell’ambasciata prima dei militari. Secondo l’ex presidente, potrebbero rimanere nel paese fino a 40.000 “potenziali ostaggi”. Trump ha anche difeso l’accordo fatto con i talebani, affermando che “trattammo da una posizione di forza”.
Ore 8.40 – A Roma in arrivo 85 afghani, altri 150 in partenza oggi- Il primo volo per portare in Italia collaboratori afghani da Kabul atterrerà oggi a Fiumicino. Sul C130 saranno presenti a bordo 85 persone, tra ex collaboratori e parenti. In giornata partiranno dall’aeroporto di Kabul, controllato dalle forze statunitensi, altri due voli con 150 persone. “Il nostro impegno è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”, ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Ieri in un’intervista al Tg1 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito l’importanza dell’accoglienza “nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in questi anni in Afghanistan e delle loro famiglie” e “di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne”.
Ore 8.30 – Per i leader dei talebani non ci sarà più “segretezza” – “Lentamente, gradualmente, il mondo vedrà tutti i nostri leader, non ci sarà segretezza”, ha detto a Reuters un alto esponente talebano, aggiungendo che ai membri del movimento islamista è stato ordinato di non celebrare il ritorno al potere.
Ore 8.00 – Save the Children: preoccupazione per bambini sfollati – L’ong Save the Children ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei bambini in Afghanistan. L’ong stima in circa 75.000 i bambini che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nell’ultimo mese.
“Ora stiamo vedendo ancora più bambini che soffrono la fame e altre migliaia di bambini vivono all’aperto senza cibo o cure mediche”, ha detto Christopher Nyamandi, direttore per l’Afghanistan di Save the Children, affermando che già prima dell’escalation di violenza la situazione per i bambini era “disastrosa” non solo per il conflitto , ma anche a causa della siccità e della pandemia di Covid-19.
Ore 7.30 – Evacuati più di 2.200 diplomatici e civili da Kabul – Finora più di 2.200 diplomatici e altri civili sono stati evacuati su voli militari da Kabul. Lo riporta Reuters citando una fonte dei servizi di sicurezza occidentali presente nella capitale afghana, secondo il quale non è ancora chiaro quando riprenderanno i voli civili da Kabul.
Ore 7.00 – Usa e Gb convocano un G7 online per la prossima settimana – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e il premier britannico, Boris Johnson, organizzeranno un vertice online del G7 sull’Afghanistan la prossima settimana. L’annuncio arriva da una nota della Casa Bianca, secondo cui Biden e Johnson “hanno deciso di tenere una riunione virtuale dei leader del G7 la prossima settimana per discutere un riavvicinamento e una strategia comune”.
Afghanistan, cosa è successo martedì 17 agosto
Draghi: ora obiettivi accoglienza e sicurezza – I primi obiettivi dell’Italia in Afghanistan riguardano l’accoglienza e la sicurezza, due aspetti su cui collaborare in sede europea e di G20 senza mancare di riflettere su quanto accaduto negli ultimi 20 anni e sul ruolo dell’Occidente in Asia centrale e nel Medio Oriente. È quanto annunciato oggi dal presidente del Consiglio Mario Draghi in un’intervista al Tg1. “La prima cosa che bisogna fare, forse non la più importante, è riflettere sull’esperienza avvenuta. Ricordiamoci che la guerra in Afghanistan è la prima risposta degli Stati Uniti all’attentato alle Torri gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non è un bilancio solo sulla guerra in Afghanistan, è di questi ultimi 20 anni e del ruolo che l’Occidente ha avuto in tutto il mondo arabo. Ma forse ancora più importante che guardare al passato e discutere di bilanci è tracciare il futuro”, ha detto Draghi. “L’accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i ‘collaboratori’. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne. Questo è un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche”, ha aggiunto il premier, secondo cui l’Europa sarà all’altezza del compito cui è chiamata per affrontare la crisi afgana.
Di Maio: l’Occidente rifletta sui propri errori in Afghanistan – “Non potremo esimerci, come Occidente, da una riflessione approfondita sugli errori commessi e sulle lezioni da apprendere dall’intervento ventennale in Afghanistan”. È quanto affermato, secondo quanto apprende l’agenzia di stampa Ansa, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo alla riunione ministeriale informale del Consiglio affari esteri dell’Unione europea in corso oggi in collegamento video. “Ora tuttavia è necessario definire una strategia condivisa: nella visione italiana, l’approccio europeo dovrebbe articolarsi attorno ad alcune priorità”.
Merkel telefona a Draghi: proteggere collaboratori e donne afgane – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in cui è stata discussa la protezione umanitaria di quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e tedesche in questi anni e delle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne afghane.
Portavoce dei Talebani: “Abbiamo liberato l’Afghanistan dopo 20 anni. Non ci vendicheremo con nessuno” – Il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, ha annunciato oggi in conferenza stampa che il movimento dei cosiddetti studenti coranici non prepara alcuna “vendetta” e che rispetterà la libertà di stampa. “Non ci vendicheremo con nessuno”, ha detto il portavoce dell’Emirato islamico al media center di Kabul. “Questo è un momento di orgoglio per l’intera nazione”, ha dichiarato Zabihullah. “Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l’Afghanistan ed espulso gli stranieri”. In una dichiarazione rilasciata poco prima della conferenza stampa alla ong Reporters Sans Frontieres, Zabihullah ha promesso che i giornalisti non saranno perseguitati in Afghanistan e che alle donne sarà permesso di continuare a lavorare nei media. “Rispetteremo la libertà di stampa, perché i media saranno utili alla società e potranno aiutare a correggere gli errori dei leader”, ha affermato Mujahid. “Attraverso questa dichiarazione a Rsf, dichiariamo al mondo che riconosciamo l’importanza del ruolo dei media. I giornalisti che lavorano per i media statali o privati non sono criminali e nessuno di loro sarà perseguito”.
Vice presidente Amrullah Saleh si proclama presidente e lancia appello alla resistenza – Il vice presidente del governo dell’Afghanistan travolto dai Talebani, Amrullah Saleh, si è dichiarato presidente ad interim del Paese, dopo la fuga del capo dello Stato, Ashraf Ghani, e ha lanciato un appello alla “resistenza”. “Non mi piegherò mai davanti ai terroristi Talebani”, ha scritto oggi Saleh su Twitter. “Non starò mai sotto lo stesso tetto con i Talebani. Mai”. “È inutile discutere ora dell’Afghanistan con il presidente degli Stati Uniti. Noi afghani dobbiamo dimostrare che l’Afghanistan non è il Vietnam. A differenza degli Usa e della Nato noi non abbiamo perso lo spirito. Unitevi alla resistenza!”. Tutto questo prima di proclamarsi presidente ad interim. “In base alla costituzione dell’Afghanistan, in caso di assenza, fuga, dimissioni o morte del Presidente il Vice presidente diventa Presidente ad interim. Attualmente sono nel mio Paese e sono il legittimo presidente ad interim. Mi rivolgo a tutti i leader per ottenere il loro sostegno e consenso”.
Russia: “segnali positivi” da Talebani, ma Mosca non tratterà con terroristi – Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha sottolineato ieri i primi segnali “positivi” lanciati dai Talebani in Afghanistan, ma ha ribadito che Mosca non tratta con i terroristi. “Il fatto che i talebani stiano ora dichiarando, e dimostrando nella pratica, la loro volontà di rispettare l’opinione degli altri è, credo, un segnale positivo”, ha detto ieri Lavrov in una riunione con il personale docente della regione di Kaliningrad, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax.
Ricostituita alla Farnesina l’ambasciata di Kabul – La Farnesina rende noto che l’Ambasciata d’Italia a Kabul, guidata da Vittorio Sandalli, dopo il rientro ieri in Italia dall’Afghanistan si è immediatamente ricostituita presso il Ministero degli Esteri, al pari delle altre rappresentanza diplomatiche europee ridislocate in patria, ed è già operativa. In stretto coordinamento con i partner europei, monitora la situazione sul terreno anche in vista della riunione dei Ministri degli Esteri Ue di oggi. Inoltre, continua ad essere operativo un presidio diplomatico italiano presso l’aeroporto di Kabul, in stretto coordinamento con la catena militare italiana e internazionale.
Talebani annunciano amnistia per funzionari statali – I talebani hanno annunciato un’amnistia generale per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro, due giorni dopo aver preso il potere in Afghanistan, grazie a un’offensiva lampo. “È stata dichiarata un’amnistia generale per tutti (…), quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia”, hanno affermato i talebani in una nota.
Riapre l’aeroporto di Kabul – L’aeroporto di Kabul ha riaperto dopo una chiusura di alcune ore a causa di problemi di sicurezza che minacciavano le operazioni di evacuazione: lo ha annunciato il maggiore generale Hank Taylor, esperto di logistica nello Stato maggiore Usa. Ha spiegato che un C-17 con a bordo marines è atterrato allo scalo afghano, mentre è imminente l’arrivo di un secondo aereo con un’unità dell’esercito, al fine di garantire la sicurezza dell’aeroporto.