Il presidente dell’Agfhanistan, Ashraf Ghani, vuole coinvolgere i Talebani nel processo di pace che si sta tentando di costruire nel paese. Ghani auspica che il gruppo combattente si trasformi presto in un partito politico.
Il 28 febbraio a Kabul si è tenuta la seconda riunione del cosiddetto “processo di Kabul”, un tavolo che mette insieme i delegati di 25 paesi e organizzazioni internazionali allo scopo di discutere come mettere fine alle ostilità in Afghanistan.
“La pace non può essere raggiunta senza i talebani”, ha osservato il presidente Ghani, che propone al gruppo fondamentalista islamico una tregua militare.
In Afghanistan si combatte da quasi 17 anni. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, le forze armate statunitensi e britanniche dichiararono guerra al regime talebano che guidava il paese.
In poche settimane le truppe dell’Alleanza atlantica conquistarono Kabul e nel 2004 si tennero le prime elezioni presidenziali. In tutti questi anni, tuttavia, i talebani non si sono mai arresi e tutt’ora controllano alcune zone del Paese.
La guerra ha provocato finora 140mila morti afghani, tra cui almeno 26mila civili. A questi vanno poi aggiunti oltre 3.500 soldati Nato, 1.700 contractor e oltre 300 cooperanti stranieri.
Nelle ultime settimane si è registrata una nuova ondata di attentati che ha provocato la oltre 100 vittime e numerosi feriti.
Ora il presidente Ghani propone ai Talebani di unirsi al processo di pace e di aderire a una riconciliazione che passi attraverso il canale del dialogo politico.
Il governo afghano si è detto pronto, in caso di avvio dei negoziati, a preparare una lista di prigionieri talebani da liberare, ma anche a concedere una revisione della Costituzione “a patto, però, che gli insorti la accettino in linea di principio”.
Tra le proposte sul tavolo anche il rilascio di passaporti per i Talebani e le loro famiglie, un ufficio da aprire a Kabul e la promessa che si lavorerà per rimuovere le sanzioni sui leader dell’organizzazione.
“Oggi la possibilità di raggiungere la pace è nelle loro mani, ma devono accettare l’offerta, unirsi al processo di pace affinché insieme possiamo salvare il Paese”, ha dichiarato il presidente riferendosi ai talebani.
Nel suo discorso davanti ai delegati del Processo di Kabul, Ghani si è rivolto anche al Pakistan: “Siamo pronti ad avviare colloqui, a dimenticare il passato e iniziare un nuovo capitolo” nelle nostre relazioni, ha detto invitando Islamabad ad aprire un dialogo.