Nella giornata di ieri, sabato 8 maggio, due bombe sono state fatte esplodere davanti a una scuola femminile a Kabul, in Afghanistan, causando la morte di almeno 50 persone, e oltre 100 feriti. Si tratta del più sanguinoso attacco in Afghanistan in oltre un anno.
L’esplosione è avvenuta nel distretto di Dasht-e-Barchi, abitato principalmente dalla minoranza sciita hazara, a ovest della capitale afghana, mentre i residenti stavano facendo acquisti per l’avvicinarsi della festa musulmana di Eid al-Fitr che segna la fine del mese di digiuno del Ramadan, prevista per la prossima settimana. La scuola era un liceo frequentato da ragazzi e ragazze, che studiano in tre diverse fasce orarie, la seconda delle quali era quella delle ragazze.
“La natura di una delle esplosioni era un’esplosione di un’autobomba. Altre due esplosioni sono state causate da ordigni esplosivi improvvisati posizionati nella stessa posizione”, ha detto ai giornalisti il portavoce della polizia di Kabul Ferdaus Faramarz. L’attacco è avvenuto quando gli studenti stavano lasciando l’edificio. La maggior parte delle vittime erano studenti, mentre anche molti passanti sono stati colpiti. Nessun gruppo ha ancora rivendicato l’attacco. Il gruppo militante talebano ha negato il coinvolgimento dei propri ribelli nell’incidente e ha accusato i militanti dello Stato Islamico (IS) dell’attacco mortale. Il presidente afghano Mohammad Ashraf Ghani ha condannato fermamente l’attacco e ha incaricato i funzionari sanitari di fornire le migliori cure mediche possibili ai feriti.
Le esplosioni di sabato sono avvenute mentre l’esercito degli Stati Uniti prosegue nel ritiro delle ultime 2.500 truppe dal Paese devastato dalla violenza, nonostante i vacillanti sforzi di pace tra i talebani e il governo afghano per porre fine a una guerra lunga decenni. I parenti delle vittime hanno iniziato a seppellire i morti in un sito in cima a una collina noto come il “cimitero dei martiri”, dove riposano le vittime degli attacchi contro la comunità hazara. Gli hazara sono musulmani sciiti e considerati eretici dagli estremisti sunniti. I musulmani sunniti costituiscono la maggioranza della popolazione afghana.
Leggi anche: “Io, afghano della minoranza hazara, nel mio paese non meritavo neanche di vivere, oggi faccio l’attore”