Per la prima volta, il Cremlino ha detto che una bomba ha abbattuto l’aereo di linea russo della compagnia Metrojet che è precipitato nel deserto del Sinai il 31 ottobre, uccidendo tutte le 224 persone a bordo.
“Si può dire di sicuro che è stato un atto terroristico”, ha detto Alexander Bortnikov, il direttore dei servizi segreti russi, durante un incontro condotto dal presidente Vladimir Putin, secondo un resoconto pubblicato sul sito del Cremlino.
L’annuncio arriva quattro giorno dopo gli attacchi terroristici a Parigi.
Delle tracce di esplosivi, hanno detto i servizi segreti, sarebbero state trovate fra i resti dell’aereo. La bomba esplosa avrebbe avuto una capacità di fino a 1 chilogrammo di tritolo.
Putin ha detto di aver ordinato ai servizi speciali del Paese di concentrarsi sulla ricerca dei responsabili dell’attacco.
Gli attacchi nel Sinai erano stati rivendicati dall’Isis e definiti una vendetta per i raid russi in Siria. Putin, tuttavia, non ha manifestato l’intenzione di porre fine ai raid.
“Non solo le operazioni della nostra aeronautica in Siria devono continuare”, ha detto Putin “dovrebbero essere rafforzate”.
Il 17 novembre è stata resa nota la notizia che la Russia avrebbe offerto 50 milioni di dollari a chi fornisse informazioni su chi ha favorito l’attentato contro l’aereo partito da Sharm el-Sheikh.
Sempre il 17 novembre, l’Egitto avrebbe fermato due dipendenti dell’aeroporto di Sharm-el Sheikh in connessione con la vicenda dell’abbattimento dell’aereo Metrojet.
Mercoledì 18 novembre, l’Isis ha diffuso la foto dell’ordigno che avrebbe abbattuto l’aereo russo Metrojet in Sinai.
(La foto diffusa dall’Isis della bomba che avrebbe abbattuto il volo Metrojet.)