La scatola nera contenente il registratore della cabina di pilotaggio dell’aereo militare russo precipitato nel Mar Nero il 25 dicembre 2016 ha rivelato che l’incidente costato la vita a 92 persone è stato causato da un guasto tecnico.
L’agenzia di stampa russa Interfax ha infatti reso noto che i flap, pannelli mobili sulle ali dei velivoli, non si sono aperti simultaneamente così che i piloti hanno perso il controllo dell’aereo.
La registrazione delle ultime comunicazioni tra i controllori di volo e l’equipaggio del Tu-154 non aveva rivelato segni di malfunzionamenti.
Al contrario le parole registrate in cabina di pilotaggio rivelano gli ultimi drammatici momenti:
“Velocità 300 [incomprensibile]”
“[Incomprensibili]”
“Ho tirato la leva per l’atterraggio, comandante”
“[Incomprensibile]”
“Oddio!”
[scattano alcuni allarmi]
“I flap, diamine, che cosa…”
“L’altimetro [legge l’altitudine]”
“Siamo in… [incomprensibile]”
[scattano gli allarmi che indicano una pericolosa prossimità al suolo]
“[Incomprensibile]”
“Comandante stiamo precipitando!”
L’aereo era precipitato poco dopo il decollo dalla città di Sochi, dove aveva fatto scalo per i rifornimenti. Proveniva da Mosca e sarebbe dovuto atterrare a Latakia, in Siria, dove il coro Alexandrov avrebbe dovuto esibirsi per le truppe russe a Capodanno.
A bordo dell’aereo militare si trovavano infatti otto membri dell’equipaggio, otto soldati, due funzionari pubblici, 64 membri del coro militare e nove giornalisti.
Finora, sono stati recuperati circa quindici cadaveri e centinaia di parti dei corpi delle vittime.
La scatola nera era stata individuata e portata a Mosca per essere analizzata il 27 dicembre 2016.
(nel video l’apertura della scatola nera recuperata dalla cabina di pilotaggio del Tu-154 precipitato nel Mar Nero. Credit: YouTube)
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