Sayyed Hassan Nasrallah, segretario del partito e gruppo militare sciita libanese Hezbollah, ha accusato l’Arabia Saudita di aver dichiarato guerra al Libano e di aver costretto il suo primo ministro, Saad Hariri, a dimettersi per destabilizzare il paese.
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Il leader di Hezbollah crede che Hariri, che pochi giorni fa ha annunciato le sue dimissioni mentre si trovava in visita a Riad, sia trattenuto in Arabia Saudita contro il suo volere. Un gesto che, secondo Nasrallah, rappresenta un insulto al popolo libanese.
“La dichiarazione di guerra dei sauditi contro il Libano e Hezbollah è palese”, ha detto Nasrallah nel corso del suo discorso televisivo per la commemorazione del martirio dell’imam Hussein.
Inoltre, Riad starebbe incoraggiando Israele ad attaccare il Libano. Di questo è convinto il segretario di Hezbollah, che ha lanciato un severo monito a Gerusalemme: “Consiglio loro di non approfittare della situazione”.
L’Arabia Saudita ha respinto le accuse e ha detto che Hariri è un uomo libero, la cui decisione di lasciare la guida del paese dipende solo dalle azioni di Hezbollah, uno dei principali avversari di Riad negli scenari di conflitto mediorientali in Siria e Yemen.
Ma la tensione tra i due paesi continua a crescere, e le autorità di Riad hanno consigliato a tutti i cittadini arabi di lasciare il Libano al più presto. Una mossa che ha fatto aumentare i timori di un possibile intervento militare nel paese mediorientale che ospita un milione e mezzo di rifugiati siriani.
Hariri non ha ancora rilasciato dichiarazioni dopo l’annuncio delle sue dimissioni. Tra i motivi della decisione del leader sunnita, oltre a timori personali per la propria incolumità, ci sono anche sospetti di interferenze iraniane negli affari interni del paese.
L’ufficio di Hariri ha reso noto giovedì 9 novembre che il primo ministro dimissionario ha incontrato i diplomatici di Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea a Riad.
All’indomani della visita del presidente francese Emmanuel Macron in Arabia Saudita di venerdì 10 novembre, il ministro degli Esteri francese ha detto di ritenere che il primo ministro dimissionario del Libano, Saad Hariri, non si trovi ai domiciliari in Arabia Saudita e che non siano state poste particolari restrizioni ai suoi movimenti.
Hariri è il politico sunnita più influente in Libano ed è vicino al regno saudita. Da dicembre 2016 era alla guida dell’esecutivo libanese e la sua coalizione di governo comprendeva anche Hezbollah.
Proprio l’annuncio delle sue dimissioni ha fatto tornare in Libano la forte contrapposizione tra i sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita e gli sciiti appoggiati dall’Iran.