I governi di Russia e Stati Uniti hanno firmato un accordo con effetto immediato riguardo alle norme di sorvolo dei territori siriani durante le operazioni di attacco all’Isis svolte separatamente dai due Paesi. L’intesa mira a evitare che ci siano incidenti o scontri tra le forze aeree dei due schieramenti, ma non prevede coordinazione per quanto riguarda i rispettivi attacchi.
Martedì 20 settembre, la Cnn aveva sottolineato come nelle ultime due settimane i jet russi avessero volato per ben due volte a una distanza di appena 500 piedi – poco più di 150 metri – da quelli statunitensi, rischiando collisioni.
Il portavoce del Pentagono Peter Cook ha chiarito che l’accordo non prevede in nessun caso un piano comune tra Stati Uniti e Russia, che è ancora accusata dall’America di colpire appositamente obiettivi civili per spalleggiare il presidente siriano Bashar al-Assad nella guerra civile contro l’esercito ribelle. “Crediamo che la strategia di Mosca sia controproducente e che il suo appoggio al regime di Assad aggravi la guerra civile” ha specificato Cook.
Il Cremlino, che continua a negare pubblicamente di avere obiettivi diversi da quelli dell’Isis durante i suoi raid aerei, iniziati il 30 settembre, ha puntato il dito contro le strategie statunitensi in Siria: “Le azioni delle forze degli Stati Uniti e della coalizione anti-Isis guidata da Washington violano le norme internazionali”, ha dichiarato il viceministro della Difesa russo Anatoly Antonov
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato a sorpresa, martedì 20 ottobre, il suo omologo siriano Assad a Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitrji Peskov ha spiegato che la visita è stata un gesto di ringraziamento alla Russia per l’intervento in Siria contro l’Isis.