Lunedì 11 dicembre il presidente russo, Vladimir Putin, si è recato in visita di stato in Egitto, dove ha firmato un contratto per avviare la costruzione della centrale nucleare di Dabaa, la prima di questo tipo a essere realizzata in un paese del nord Africa.
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Vladimir Putin e il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi hanno espresso soddisfazione per i rapporti sempre più forti tra i due paesi.
“La Russia ha sempre prestato particolare attenzione nel mantenere legami amichevoli e reciprocamente vantaggiosi con l’Egitto, da lungo tempo uno dei nostri principali partner nel Medio Oriente e in nord Africa”, ha detto il capo di stato russo.
Per al Sisi i due paesi “hanno una relazione con una lunga storia”, caratterizzata da “forza e durevolezza”.
Dal suo insediamento nel 2014, il presidente egiziano si è recato due volte in visita a Mosca, dove ha firmato accordi da miliardi di dollari per l’acquisto di armamenti, tra i quali anche aerei da combattimento ed elicotteri d’assalto.
Appena un mese fa, Mosca e Il Cairo hanno firmato un primo accordo che consentirà agli aerei militari russi di utilizzare le basi egiziane.
L’incontro di ieri tra Putin e al Sisi, tuttavia, non ha portato novità sul fronte della ripresa dei voli tra Egitto e Russia, bloccati dal 31 ottobre 2015, quando l’esplosione di un ordigno artigianale a bordo di un Airbus nei cieli del Sinai causò la morte di 224 persone.
La sospensione dei voli di collegamento con la Russia ha inferto un colpo devastante al vitale settore del turismo egiziano.
Putin ha elogiato gli sforzi dell’Egitto per rafforzare la sicurezza nei suoi aeroporti, affermando che il ripristino dei voli è vicino senza però sbilanciarsi sulle tempistiche.
“Le agenzie di sicurezza mi hanno riferito di essere pronte per il ripristino dei collegamenti aerei tra Mosca e Il Cairo”, ha detto Putin, che ha aggiunto che un nuovo accordo potrebbe essere firmato “nel più breve tempo possibile”.
Gli Stati Uniti, con circa 1,3 miliardi di dollari in aiuti economici e militari, continuano a essere ancora oggi uno dei principali partner internazionali dell’Egitto.
Tuttavia, i rapporti tra i due paesi si sono incrinati dopo il 2013, quando l’ex presidente statunitense Barack Obama criticò il colpo di stato che portò alla deposizione del primo presidente egiziano democraticamente eletto nel paese, Mohamed Morsi.
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