Le truppe israeliane hanno annunciato di aver ucciso nella giornata di domenica 22 novembre una donna palestinese armata di pugnale, che sarebbe stata in procinto di attaccare cittadini israeliani, in Cisgiordania.
L’attentatrice avrebbe estratto il coltello nei pressi di una base militare, tentando di avvicinarsi ai civili che si trovavano nell’area, prima che un militare le sparasse.
Sabato 21 novembre una donna era morta e tre persone erano rimaste ferite dopo esser state pugnalate nella città di Kiryat Gat, in Israele, a 55 chilometri a sud di Tel Aviv. Tra le persone rimaste ferite in questo attacco ci sarebbe anche una ragazza di 13 anni.
Dopo ore di ricerca, la polizia aveva individuato e arrestato il presunto responsabile dell’assalto: un palestinese diciottenne che si era nascosto nel cortile di una casa vicino al luogo dove avrebbe realizzato l’assalto.
Nella giornata di giovedì 19 novembre cinque persone avevano perso la vita durante attacchi condotti da estremisti palestinesi.
Due israeliani erano stati accoltellati a morte mentre pregavano in una sinagoga di Tel Aviv, mentre un israeliano, un turista e un palestinese erano rimasti uccisi in Cisgiordania da un assalitore che ha aperto il fuoco contro le macchine bloccate in un ingorgo a Gush Etzion, città a sud di Gerusalemme.
Negli ultimi due mesi gli scontri tra palestinesi e israeliani e gli attentati condotti da estremisti hanno provocato la morte di 17 israeliani – per la maggior parte accoltellati – e 85 palestinesi, 53 dei quali uccisi mentre stavano tentando assalti a cittadini ebrei, secondo la polizia israeliana.
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