Ogni 4 luglio negli Stati Uniti è festa nazionale perché si celebra il giorno dell’Indipendenza.
Il 4 luglio 1776, infatti, le Tredici Colonie, ovvero New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud e Georgia, si distaccarono dall’Impero britannico di cui facevano parte attraverso la ratifica della dichiarazione d’Indipendenza.
Questo episodio è considerato l’atto di nascita degli Stati Uniti d’America. La dichiarazione fu scritta da Thomas Jefferson (poi divenuto nel 1801 presidente degli Stati Uniti) e nel suo testo vi sono diversi riferimenti a diversi principi dell’illuminismo, tra cui quello di uguaglianza, e si fa riferimento al diritto del popolo di ribellarsi all’autorità costituita, in questo caso il re d’Inghilterra Giorgio III.
La dichiarazione fu votata dai rappresentanti delle colonie il 2 luglio 1776, ma il 4 luglio è il giorno in cui venne ratificata ufficialmente.
La firma della dichiarazione d’Indipendenza fu la causa della guerra tra Stati Uniti e Inghilterra, nota come Rivoluzione americana conclusasi 7 anni dopo con la vittoria delle colonie ribelli.
La data del 4 luglio divenne immediatamente un’occasione di celebrazione per i ribelli americani. Già il 4 luglio 1777, solo un anno dopo la firma della dichiarazione d’indipendenza, in diverse città furono sparati 13 colpi di pistola come forma di celebrazione e a Philadelphia venne organizzata una cena per i membri del Congresso.
Nel 1781, invece, il Massachusetts fu il primo stato americano a riconoscere il 4 luglio come festa nazionale e nel 1791 venne usato per la prima volta il termine Independence Day, giorno dell’Indipendenza.
Oggi il giorno dell’Indipendenza è una delle principali feste degli Stati Uniti, e gli americani sono soliti celebrarla con fuochi d’artificio, parate, picnic e barbecue.