Il 26 aprile 1986, più di trenta anni fa, il reattore nucleare di Chernobyl, vicino alla città di Pripyat in Ucraina, esplose disperdendo nuvole di materiale radioattivo che viaggiava verso ovest ben oltre i confini dell’allora repubblica sovietica.
Le autorità evacuarono la popolazione residente nel raggio di 32 chilometri dal sito per evitare che l’esposizione a lungo termine alle radiazioni avesse effetti irreparabili sulla loro salute.
A Chernobyl il tempo ha cessato di scorrere quel giorno. Tutto si è fermato così com’era, come congelato. Un’istantanea della vita nell’universo sovietico che si avviava al tramonto.
Le scene surreali di abbandono riprese da Danny Cooke con un drone, mentre lavorava a un documentario per la Cbs nel novembre del 2014.